Sbarcando in Europa, Apple si è gettata con coraggio nella tana del leone. Il gruppo, infatti, si è presentato nel vecchio continente con un iPhone particolarmente più caro rispetto ai prezzi praticati negli Stati Uniti, reiterando così la disparità di trattamento con cui Apple aveva già abituato i propri utenti su iTunes. In un momento in cui le autorità europee vivono il momento di massimo fulgore dopo la multa confermata a Microsoft, per Apple un sostanzioso lavoro di mediazione sarà necessario al fine di sanare la situazione evitando che il caso giunga ad una pericolosa svolta legale.
L’iPhone negli Stati Uniti (dopo il famoso taglio del 30% praticato a 2 mesi dall’esordio sul mercato) costa 399 dollari. In Europa il prezzo “sale” a 399 euro: stesso valore assoluto, ma forte differenza sul cambio, con il dollaro che in giornata è valutato 1.404 (la massima quotazione da quando è stato introdotto l’euro). Il 40% di differenza appare ai più immotivato.
Lo stesso discorso, ovviamente, si ribalta su iTunes: 0.99 euro non equivalgono a 0.99 dollari, anzi. Il prezzo europeo, fatto il confronto, equivale al 39% in più rispetto a quello USA ed ogni brano viene a costare l’equivalente di 1.39 dollari. La situazione vive una ulteriore distorsione oltre Manica, ove 0.79 pound equivalgono a 1.59 dollari, generando una differenza interna a paesi della comunità europea (elemento più volte osteggiato dalle istituzioni comunitarie).
Jobs, presentando l’iPhone a Berlino, ha spiegato di essere attivamente impegnato per eliminare le differenze che gli utenti britannici vivono sulla propria spesa su iTunes. La colpa viene affibiata da parte della Commissione Europea alle major, le quali avrebbero fatto esplicite pressioni ad Apple per instaurare nel Regno Unito un regime di prezzi differente. Le major, da parte loro, lasciano intendere come la decisione sia invece unilaterale e addebitabile ad Apple. Nessuna indicazione viene invece fornita relativamente alle differenze USA/UE, sulle quali nessuna legislazione può intervenire e su cui solo una teorica “mano invisibile” può determinare nuove dinamiche nel tempo.
Segnalazione di un utente:
tutti i prezzi in dollari che leggi sul sito Apple americano sono tasse ESCLUSE, dato che esse variano da stato a stato. La differenza che tu dici essere del “40%” in realtà è del 15% al cambio odierno […] Tutti i prodotti Apple, venduti in Europa, hanno un prezzo maggiore di una percentuale che varia sempre fra il 6 e il 15%. Apple ovviamente non può aggiornare i listini ad ogni piccola variazione delle valuta, quindi il prezzo rimane quello stabilito al lancio del prodotto.