Apple potrebbe spendere 53 milioni di dollari per rimborsare i clienti vittime dei sensori di umidità, quel sistema per la rilevazione del contatto di iPhone con i liquidi che si è dimostrato davvero fallace in passato. Sono molti i clienti che si sono visti negare l’assistenza dalla Mela proprio per un’errata indicazione delle strisce di rilevamento dell’acqua: ne è conseguentemente nata una class action.
Il tutto è iniziato nell’era di iPhone 3G e iPhone 3GS: Apple ha inserito degli speciali sensori per rilevare il contatto con i liquidi, per scoprire se i guasti ai dispositivi derivassero davvero da falle del terminale oppure dall’utilizzo non consono dello smartphone. I sensori – delle strisce apposite acquistate da 3M – sono stati pensati per colorarsi di rosso qualora un liquido avesse oltrepassato la superficie esterna del device. Peccato, però, che sia bastato il clima umido dell’estate o giornate di lunga pioggia per sfalsare centinaia di rilevatori. E, così, molti utenti si sono visti negare l’assistenza in garanzia, accusati di aver fatto cadere dell’acqua sul loro melafonino.
Secondo un documento pubblicato dalla versione statunitense di Wired, Cupertino sarebbe in cerca dell’accordo con i consumatori implicati nella class action e pare che possa sborsare ben 53 milioni di dollari come compensazione del danno subito. Jeffrey Fazio, uno dei legali riportati nel documento, ha però richiesto una precisazione alla stampa:
«La storia di Wired è il risultato di un documento sottratto e non possiamo discutere del caso ora.»
Interessante è l’analisi che propone Mike Gikas, senior editor di Consumer Report, sul comportamento della mela morsicata. Non si tratterebbe, infatti, di un’ammissione di colpa per Cupertino, bensì di un modo per tenere alta la customer satisfaction. Così come durante l’AntennaGate di iPhone 4 la società ha distribuito gratuitamente dei bumper pur non ammettendo direttamente l’errore di progettazione, lo stesso vorrebbe fare con i sensori di umidità.
«Non stanno necessariamente ammettendo la responsabilità del problema, piuttosto stanno agendo sulla soddisfazione dei clienti. C’è un’area dove Apple raramente sbaglia: la customer satisfaction. Possono non ammettere un problema, ma cercano comunque di renderti felice.»