Correva l’anno 2005. Apple aveva sul mercato da poco tempo i propri nuovi iPod Nano di prima generazione, una versione rinnovata della linea vincente che aveva rivoluzionato il mondo della musica digitale. Ma qualcosa non funzionava. Gli iPod Nano, infatti, in troppi casi manifestavano una scarsa durevolezza della propria superficie: scatto una class action ed oggi, a distanza di poco più di 3 anni, Apple pone una pezza al problema legale mettendo sul piatto milioni e risarcimenti.
Evitando di giungere ad una risoluzione dei giudici, insomma, la casa di Cupertino ha accettato di aprire il portafoglio per offrire risarcimenti a quanti si son trovati con un iPod Nano di prima generazione danneggiato o addirittura inutilizzabile. Ai tempi della denuncia furono in molti a sminuire l’importanza dell’iniziativa: video comprovanti la resistenza degli iPod facevano il giro del web, ma nel contempo da Cupertino si ammetteva che, in piccola percentuale sul totale, la gamma dei nuovi iPod sembrava essere viziata da un materiale quantomeno perfettibile.
La denuncia fu ai tempi lanciata da Jason Tomczak. Oggi la class action ha costretto Apple ad accettare un patteggiamento da 22.5 milioni di dollari comprendente rimborsi tra i 15 ed i 25 dollari per ogni iPod danneggiato che gli utenti potranno dimostrare di aver acquistato nel periodo indicato.
Un apposito sito web è stato lanciato per guidare gli utenti in cerca di rimborso. Il sito offre informazioni relative a scadenze, requisiti, documentazione e quant’altro.
La vicenda è durata oltre tre anni per portare pochi dollari nelle tasche dei pochi utenti che vorranno avvalersene. Ma un vincitore, in tutto ciò, emerge chiaramente: è l’insieme dei legali impegnati, che escono dalla vicenda con 4,5 milioni di dollari di premio e 200.000 dollari in rimborso spese.