Apple non si era espressa finora circa le accuse sul cartello agli eBook che avrebbe imposto insieme ad altri editori operanti a livello internazionale, ma tramite Tom Neumayr, del team di Cupertino, ha fornito una chiara risposta in merito alla vicenda tramite cui si definisce innocente.
Il Dipartimento di Giustizia statunitense chiamerà in tribunale Apple per verificare se abbia operato in modo illegale e anti-competitivo nel settore dei libri in formato digitale, ma intanto Cupertino ha definito le accuse semplicemente non vere e ha sottolineato anzi come l’arrivo di iBookstore nel 2010 abbia solamente portato “innovazione e competizione”, rompendo “la presa monopolistica di Amazon sul settore dell’editoria”.
Il DoJ ha aperto una causa che vede la Mela coimputata insieme agli editori Hachette Livre, Simon&Schuster, Penguin, Harper Collins e Verlagsgruppe Georg von Holzbrinck, con l’accusa di aver costituito un cartello intorno al mercato degli eBook adottando un modello che affida il controllo sul prezzo finale degli editori.
Amazon dominava il settore prima dell’arrivo di iBookstore ma di recente la situazione del mercato è piuttosto cambiata, tanto che il gruppo di Jeff Bezos ha lanciato una controffensiva riducendo nettamente il prezzo dei libri elettronici distribuiti mediante il proprio store online. Secondo l’Antitrust, Apple avrebbe preso accordi con gli editori per offrire prezzi differenti e ciò andrebbe anche a discapito dei consumatori, che sarebbero costretti a pagare denaro in più per acquistare un eBook che potrebbero ottenere a un costo minore.