Annabelle Bennett, il giudice federale australiano incaricato di approfondire la denuncia Apple contro Samsung per l’eccessiva somiglianza tra il Galaxy Tab e l’iPad, intende costringere Apple a mostrare le proprie carte. Per aver successo sul gruppo orientale, quindi, Apple dovrà anzitutto mostrare ove è stata colpita dalla presenza del prodotto altrui. Ed a parlare dovranno essere i numeri.
Apple, insomma, se vorrà dimostrare di aver subito un danno da parte di Samsung dovrà offrire alla Corte gli strumenti per poterlo vedere e misurare, per poter dare un confine approssimativo alle perdite presunte che le violazioni altrui potrebbero aver causato. Ma è questo un passaggio strategicamente difficile perché Apple in questa fase non può fornire che numeri d’oro: l’iPad è il dominatore assoluto del comparto tablet, ha una marcia in più rispetto alla concorrenza ed in questa fase dimostrare danni presunti di fronte a dati di vendita che indicano un aumento delle vendite pari quasi al 200% annuo è obiettivo difficile da raggiungere.
Finché Apple non ci offrirà le prove dell’impatto sulle vendite negli Stati Uniti o nel Regno Uniti, non potremo dare riscontro positivo
Il teorema Apple a tal proposito è chiaro: se Samsung non avesse portato sul mercato un prodotto tanto simile, le vendite avrebbero potuto essere migliori. La valutazione del danno è un elemento importante poiché consentirebbe al giudice di avere una “pistola fumante” da sottoporre a giudizio, ma Samsung è chiara su questo fronte: chi vuole un Android non compra un iPad, dunque l’impatto è nullo. Il che annullerebbe di fatto le armi nella fondina Apple.
Nel frattempo i Galaxy Tab sono scomparsi dall’IFA di Berlino: Apple è riuscita ad imporre lo spegnimento delle luci sul tablet rivale, evitando così alla controparte una importante vetrina e rendendo pubblicamente noto quanto i legali di Cupertino stanno cercando di dimostrare: la serie Galaxy Tab nasce con il peccato originale della violazione di brevetto ed Apple non intende concedere spazio di manovra alcuno: la difesa dell’iPad sarà a tutto campo.
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