Il mondo degli MP3 continua a far parlare di sé dopo la multa miliardaria inflitta a Microsoft nei giorni scorsi. A finire nel mirino delle accuse questa volta vi sono nomi quali Apple, Samsung e SanDisk, i quali avrebbero «ostinatamente» violato uno specifico brevetto detenuto dalla Texas MP3 Technologies. La natura strumentale delle accuse è del tutto evidente in quanto fino al 14 Febbraio il brevetto è stato di proprietà SigmaTel: il 15 Febbraio è avvenuto il passaggio di consegne al nuovo gruppo, il 16 Febbraio è stata depositata la denuncia.
Il caso è stato portato alla luce, tra gli altri, da OUT-LAW, ove peraltro sono raccolte le dichiarazioni di sfida provenienti dal CEO Texas MP3 Technologies, Ron Edgerton. Secondo Edgerton le spese sostenute per l’affinamento e la registrazione di un brevetto sono cospicue, dunque ora è cosa dovuta difendere lo stesso dagli abusi altrui (per SigmaTel, peraltro, sono già emersi altri casi simili in passato quando nel 2005 il gruppo si trovò opposto alla cinese Actions Semiconductor). Gli utenti SigmaTel, da parte loro, non avranno problemi: il passaggio di consegne ha previsto apposita tutela.
Il caso Microsoft era legato più ad una concessione di diritto che non ad una configurazione hardware. Alcatel-Lucent ha preteso un forte risarcimento per una licenza che, dal versante opposto, si ritiene già equamente retribuita alla tedesca Fraunhofer-Gesellschaft. Apple, Samsung e SanDisk, invece, dovranno ora consultare approfonditamente la documentazione relativa al brevetto 7,065,417 in cui, agli effetti, è descritta in toto la configurazione tipica dei player MP3 in commercio (con riferimento specifico alla possibilità di riprodurre dati con codifica MPEG): riproduzione file, ricerca casuale, un processore, una batteria, capacità di storage, segnalazione del livello di carica, eccetera.