Apple sembra essere sempre più interessata alla realtà virtuale. È quanto si apprende da una recente campagna acquisti, riferita dall’analista Gene Munster di Piper Jaffray, dalle parti di Cupertino: la Mela avrebbe assunto un ingegnere precedentemente impiegato nel team HoloLens di Microsoft. Quali sono le implicazioni di questa notizia e quali i prodotti che il gruppo californiano potrebbe lanciare sul mercato?
Secondo quanto riportato da Munster, analista solitamente molto affidabile sul conto della mela morsicata, Apple avrebbe assunto Nick Thompson, fra gli ingegneri audio di punta per il progetto HoloLens del rivale Microsoft. Con questa mossa, la Mela potrebbe avere testimoniato il suo interesse nei confronti della realtà aumentata, sebbene al momento non siano noti progetti o prototipi in quel di Cupertino, oltre ai vari brevetti emersi sulla stampa specializzata negli ultimi anni.
Sulla base delle recenti acquisizioni di compagnie di realtà aumentata, l’assunzione di un dipendente chiave di Microsoft HoloLens e rapporti con contatti industriali nel campo della realtà virtuale, crediamo che Apple stia esplorando questo settore.
Lo scorso maggio, il gruppo californiano ha acquisito Metaio, una società specializzata proprio in realtà aumentata. Nel frattempo sono emersi alcuni brevetti relativi, come la possibilità in iOS di puntare la fotocamera sull’orizzonte circostante per ricevere informazioni utili a schermo, come mappe e punti d’interesse. A questa si aggiunge la precedente acquisizione di PrimeSense, la società che ha contribuito con le sue tecnologie a Kinect di Microsoft, nonché altre registrazioni di occhiali e altri ritrovati per la realtà sia virtuale che aumentata. Tanti indizi che, pur non costituendo ancora una prova, lasciano spazio a molte ipotesi. Ma come verrà probabilmente declinato questo settore dalle parti di Cupertino?
Apple potrebbe non essere interessata alla creazione di dispositivi tout court per la realtà virtuale, non almeno in questa fase. D’altronde, il mercato appare ancora giovane per occhiali smart, caschi e visori, tanto che coinvolgono oggi una fetta mediamente ridotta di pubblico. La società potrebbe invece preferire l’inclusione di alcune feature chiave nei device già esistenti, come iPhone e iPad: il già citato esempio delle mappe relative alla fotocamera, infatti, ne potrebbe essere la più chiara dimostrazione.