Apple sotto pressione dall'UE: Interoperabilità obbligatoria per iOS

L'UE impone ad Apple di aprire iOS a terze parti con il Digital Markets Act. Notifiche, AirDrop e NFC tra le funzionalità coinvolte.
Apple sotto pressione dall'UE: Interoperabilità obbligatoria per iOS
L'UE impone ad Apple di aprire iOS a terze parti con il Digital Markets Act. Notifiche, AirDrop e NFC tra le funzionalità coinvolte.

Guerra aperta tra Bruxelles e Cupertino: l’Unione Europea impone nuove regole stringenti a Apple, costringendola ad aprire il suo ecosistema a sviluppatori e produttori terzi. Con il Digital Markets Act, l’obiettivo è chiaro: promuovere un mercato più competitivo attraverso l’implementazione dell’interoperabilità.

Le nuove direttive stabiliscono che iOS dovrà consentire l’accesso a funzionalità finora esclusive, come le notifiche iOS, AirDrop e AirPlay.

Cosa chiede la UE ad Apple

Tramite un documento ufficiale inviato dalla Commissione Europea ad Apple, Bruxelles chiede a Cupertino una serie di modifiche al suo sistema operativo iOS al fine di rendere più semplice ai produttori terzi di accessori e device il dialogo con gli iPhone.

La roadmap prevede che le prime versioni beta delle API necessarie vengano rilasciate entro la fine dell’anno, con un’implementazione definitiva fissata per il 2026, in concomitanza con il lancio di iOS 19.

Tra le richieste più significative figura l’apertura del chip NFC per i pagamenti e della connettività Wi-Fi peer-to-peer ad alta velocità. Inoltre, tutte queste funzionalità dovranno essere rese disponibili gratuitamente tramite framework e API, ma solo per gli utenti residenti nell’UE.

Apple, infine, dovrà rendere compatibile ogni suo servizio e prodotto con device e accessori di terze parti sin da subito: non potrà “tenerli chiusi” inizialmente, per poi aprirli successivamente.

Apple contro la UE

La reazione di Apple non si è fatta attendere. L’azienda californiana ha criticato duramente la normativa, sostenendo che tali imposizioni limiteranno la sua capacità innovativa, obbligandola a condividere tecnologie proprietarie con concorrenti non soggetti agli stessi obblighi. Cupertino ha dichiarato che questa apertura potrebbe portare altre compagnie a “sfruttare liberamente” il suo ecosistema, una posizione che ha acceso ulteriori polemiche considerando la storica chiusura dei suoi sistemi.

Questa battaglia normativa rappresenta un punto di svolta nel rapporto tra i regolatori europei e le Big Tech, con possibili ripercussioni sull’intero settore tecnologico e sui modelli di business consolidati.

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