La trimestrale Apple è nuovamente all’insegna dei record. Il gruppo di Cupertino ha infatti messo a segno entrate per 15,7 miliardi di dollari a fronte di un profitto netto da 3,25 miliardi: tali cifre vanno confrontate con i 9,73 miliardi dell’anno precedente, quando il profitto netto trimestrale era a quota 1,83 miliardi.
Il comparto Mac cresce del 33%: venduti 3 milioni e mezzo di unità, ennesimo record in archivio, il che smentisce peraltro le ipotesi di cannibalizzazione del mercato che l’iPad avrebbe potuto generare nei confronti del comparto. Venduti inoltre 8,4 milioni di iPhone (+61% anno su anno) e 9,41 milioni di iPod (-8% anno su anno per un prodotto giunto al tramonto di una folgorante cavalcata). Nella documentazione trimestrale si attesta inoltre la vendita di 3,27 milioni di iPad, stabilendo così una nuova cifra ufficiale dopo che al 22 Giugno si era indicata una stima di 3 milioni di unità smerciate nei primi 80 giorni sul mercato (dal tablet l’azienda ha già incassato oltre 2 miliardi di dollari).
Logicamente entusiasta è il commento di Steve Jobs, il quale ha plaudito alle cifre registrate sottolineando il successo ottenuto in tutti i comparti sui quali Apple sta scommettendo oggi. Il gruppo siede ora su una cassaforte cash da 9,7 miliardi di dollari.
Va sottolineato come l’iPhone quattro pesi sul trimestre soltanto per 3 giorni, andando così a bilancio soltanto per la prima tornata di acquisti e, soprattutto, scaricando tutti i problemi successivi sul trimestre in corso. Apple, però, sembra negare una volta di più l’incidenza dell’Antennagate sulle vendite del proprio telefono: Tim Cook, COO del gruppo, spiega di non aver registrato alcun rallentamento nella vendita del dispositivo ed anzi di essere al lavoro per accelerare la produzione per non lasciare scoperte le rivendite che ne fanno richiesta. Si nega, inoltre, che l’utenza stia riconsegnando i propri iPhone 4: Cook indica in tal senso un quantitativo minimo di utenti insoddisfatti, confermando così quanto indicato da Steve Jobs nei giorni passati quando confrontò i dati di riconsegna dei 3GS rispetto ai dati del nuovo iPhone 4.
L’Antennagate, per ora, pesa sulle casse Apple per una cifra prevista attorno ai 175 milioni di dollari: trattasi della spesa prevista per elargire i case gratuiti che il gruppo ha promesso per risolvere il problema con l’antenna annullando il contatto tra la mano e la scocca del telefono.
Le azioni Apple hanno recuperato il 2,5% a contrattazioni aperte ed un ulteriore 2,9% a contrattazioni chiuse. Le azioni si riportano così approssimativamente ai livelli pre-Antennagate, quando i guai dell’iPhone 4 ancora non avevano temporaneamente smorzato l’entusiasmo attorno alla mela di Cupertino. Ma Steve Jobs non molla la presa: entro l’anno il gruppo porterà sul mercato nuovi ulteriori prodotti. Per coprire le polemiche e mettere da parte le critiche per qualche ora, insomma, non c’è niente meglio di una pioggia di entusiasmo.