Apple si è sempre distinta per la qualità e l’originalità dei suoi prodotti. Allo stesso modo Steve Jobs è sempre stato considerato stravagante e molto esigente sul lavoro.
Ma quanto Apple è legata al suo fondatore?
Nel 1976, Jobs e Wozniak fondano Apple e cominciano a lavorare ai loro primi computer. Da quel momento, grazie anche all’investimento di Markkula (allora direttore marketing alla Intel) Apple cresce ulteriormente diventando una delle società più importanti nella creazione di personal computer.
Steve Jobs, però, col tempo perde il controllo dell’azienda. Il suo metodo di organizzazione del lavoro (basato sulla competizione) non è molto apprezzato e causa numerosi problemi interni all’azienda. Nel 1985, dopo essersi scontrato con il presidente di Apple John Sculley, Jobs tenta di cacciarlo.
Il consiglio di amministrazione da comunque fiducia al presidente che quindi toglie a Jobs tutte le sue funzioni operative.
Jobs viene quindi quasi messo alla porta dal presidente della società da lui stesso fondata e decide di dare le dimissioni e di fondare Next.
Da quel momento Apple continuerà a peggiorare e rischierà più volte di fallire nonostante il lancio di dispositivi molto innovativi (come il Newton, il papà dell’attuale iPhone).
Nel 1996 Apple Computer è in piena crisi: il MacOS è un sistema obsoleto e tutti i progetti per migliorarlo e modernizzarlo sono falliti. Apple computer decide quindi di comprare da qualcuno un sistema operativo più moderno e che funzioni anche su PPC, in grado di risollevare le sorti della società.
Next che ha creato il suo sistema operativo (NextStep) è anch’essa in crisi. Steve Jobs riesce a convincere Apple a comprare Next per usare il suo sistema operativo sui Mac.
Apple Computer decide di accettare l’offerta e il BeOS, che inizialmente sembrava essere destinato a diventare il nuovo sistema operativo per Mac, viene scartato definitivamente.
NextStep, nonostante sia scritto per processori x86 può facilmente essere adattato per funzionare anche su PPC e soprattutto permette di creare un ambiente nel quale è possibile far funzionare le applicazioni realizzate per il vecchio sistema operativo di Apple.
È difficile pensare che tutto questo sia un caso. Probabilmente Jobs stava preparando l’occasione giusta per tornare in Apple.
Al suo ritorno Jobs lancerà gli iMac e comincerà la grande rivoluzione colorata dei personal computer.
Negli anni successivi NextStep diventerà MacOSX, il sistema operativo più avanzato del mondo. Ufficialmente girerà solo su Mac, ma in realtà rimarrà sempre funzionante anche su x86 e permetterà ad Apple lo storico passaggio a Intel che si è da poco compiuto.
Dopo l’iMac arriva anche l’iPod e Apple torna definitivamente in vetta.
Quando, per il lancio degli iMac G5, nel settembre del 2004, Steve Jobs non fu presente alla conferenza, gli investitori si preoccuparono.
Jobs non poteva presentare il nuovo prodotto perchè ancora in convalescenza da una grave malattia al pancreas poi risoltasi fortunatamente molto bene. In quella occasione il suo posto fu occupato da Shiller, e poi Steve Jobs tornerà dalla conferenza successiva in poi. I dubbi e le inquietudini tuttavia rimasero negli appassionati.
Tutto sommato Apple Computer (oggi solo Apple) è difficile pensarla senza Steve Jobs; così come è difficile pensare a Steve Jobs senza il suo progetto di una vita: la Apple.
Senza Steve forse oggi Apple non esisterebbe più o forse prodotti come l’iPod (mini, nano, ecc), l’iPhone, iTunes, iMac, Mac OS X, e tutti i software marchiati dalla Mela forse non sarebbero quello che sono.