Alcuni Apple Store negli Stati Uniti sono stati truffati per oltre 300.000 dollari, tutti dalla stessa persona. Un giovane di 24 anni sarebbe riuscito – per ben 42 volte – a sottrarre indebitamente materiale dei negozi, tramite un inganno ingegnoso sulle carte di credito.
La truffa, così come già anticipato, è particolarmente ingegnosa, ma al contempo semplice da mettere in pratica. Il giovane avrebbe acquistato una lunga serie di prodotti targati mela morsicata semplicemente utilizzando delle carte di debito non più valide. Come? Fingendo l’approvazione della banca alle transazioni.
In alcune nazioni, tra cui gli Stati Uniti, quando una carta di pagamento non viene accettata si può contattare l’istituto di credito, che fornirà speciali codici di sblocco per portare a termine l’operazione. Il truffatore non ha fatto altro che sfruttare una limitazione tecnica di questo sistema.
La tecnologia prevede l’emissione di un codice di “override”, ovvero una serie di cifre alfanumeriche che serviranno all’istituto per riconoscere la transazione precedentemente rifiutata anziché i codici originari della carta di credito. Il problema è che la generazione di tali stringhe è del tutto casuale e ha unico scopo identificativo, non di verifica: è sufficiente sapere di quante cifre standard è composto il codice, per generare qualsiasi tipo di combinazione ritenuta valida dai terminali elettronici. Giunto in Apple Store e rifiutata la carta, il ragazzo non ha fatto altro che fingere una telefonata alla propria banca per poi fornire un identificativo override falso, inventato sul momento.
Nonostante molti addetti Apple abbiano comunque rifiutato l’acquisto, non essendo riusciti a parlare direttamente con l’istituto di credito coinvolto, in ben 42 casi la procedura è andata a buon fine, per una media di circa 7.000 dollari in beni a transazione. Denaro che la Mela stessa perde di tasca propria, poiché le banche non sono state coinvolte data la falsa telefonata. L’incredibile frode è stata scoperta di recente, e non dalla Mela, quando il colpevole avrebbe tentato di noleggiare un’auto e prenotare una stanza d’hotel in quel di Seattle. Il giovane è ora trattenuto nelle carceri di Pinellas County, senza la possibilità di cauzione, in attesa del processo.