La tesi della KyroTv era stata respinta con forza e anche le conclusioni della Consumer Product Safety Commission sembravano aver messo al riparo Apple da problemi: «il numero di incidenti è estremamente basso in relazione al numero di prodotti venduti, rendendo il rischio di incidente molto basso». Ma un ipotetico difetto negli iPod (presumibilmente a livello di batteria), tale da portare a possibili ustioni, incendi o esplosioni, continua a tormentare l’immagine di Cupertino. Apple, infatti, avrebbe tentato di comprare il silenzio di una famiglia che è incorsa in un problema similare con il proprio iPod Touch.
La storia è narrata da Ken Stanborough, 47 anni, di Liverpool. Il suo iPod, infatti, si sarebbe improvvisamente surriscaldato, consigliandone lo spostamento in un’area sicura. Dopo pochi minuti si sarebbe verificata un’esplosione e l’iPod sarebbe letteralmente volato per aria sollevandosi per un’altezza di 10 piedi. La storia, narrata al Times, ha immediatamente trovato pubblicazione. Ma i dettagli più piccanti sono quelli che seguono il problema incorso al device.
Una volta contattata l’assistenza, Apple avrebbe negato responsabilità dirette sull’accaduto. Ciò nonostante il gruppo avrebbe però promesso un risarcimento, chiedendo in cambio la firma di un accordo tale per cui la famiglia Stanborough avrebbe dovuto tacere dell’accaduto. Apple ha accompagnato però la lettera con una sorta di “minaccia”: se, nonostante il risarcimento, il caso fosse divenuto di pubblico dominio, Apple avrebbe potuto rivalersi dal punto di vista legale. La famiglia, sentendosi in pericolo e volendo al contempo semplicemente avere un dovuto risarcimento, ha pertanto rifiutato la firma del patto. Il che, per Apple, si è immediatamente trasformato in un pericoloso boomerang.
La risposta di Cupertino è stata affidata ai microfoni Sky News: il gruppo spiega che la lettera rappresenta uno standard, una proposta di accordo comunemente usata per ogni qualsivoglia questione da derimere per casi similari. Inoltre la famiglia in questione non avrebbe infine mandato in assistenza il dispositivo, per cui l’azienda non è in grado di spiegare la causa né la natura del problema in quanto impossibilitata ad indagare direttamente sull’iPod danneggiato.
Il Times ha pubblicato tanto la narrazione della famiglia Stanborough quanto le immagini dell’iPod Touch distrutto. La storia porterà nuova linfa alle accuse di coloro i quali ritengono pericolosi gli iPod, la cui casistica di incidenti potrebbe essere più gravosa di quanto non potrebbe apparire. Il danno di immagine è immediato: dalla vicenda ne esce un gruppo desideroso di porre a tacere un problema la cui ricorrenza potrebbe incoraggiare eventuali class action.