Apple ha legato a sé Tim Cook con un contratto che lo lega al gruppo per dieci anni. La proposta è legata ad un doppio bonus sotto forma di azioni, il che offre al nuovo CEO l’opportunità ed il rischio di bilanciare con le proprie decisioni il guadagno ricavato dal proprio servizio all’azienda.
In tutto il bonus equivale ad un pacchetto da 1 milione di azioni AAPL, ossia (al prezzo odierno) 383 milioni di dollari. Tim Cook però potrà accedervi soltanto in due date prestabilite: il 24 agosto 2016 ed il 24 agosto 2021, 500 mila azioni ad ognuna delle scadenze dopo 5 e dopo 10 anni di servizio. Trattasi di un contratto il cui significato è chiaro: Apple intende garantirsi un CEO che lavori per il gruppo in un’ottica di lungo periodo, promettendo fedeltà all’azienda ed i cui riscontri sul valore di capitalizzazione abbiano ricadute dirette sul suo guadagno.
Il bonus rappresenta un surplus che va a ripagare la fedeltà del CEO, il cui impegno è già oggi retribuito con un salario pari a 800 mila dollari annui più bonus di varia natura (tanto da arrivare, soltanto nell’anno 2010, ad oltre 59 milioni di dollari).
I dati trapelano da una comunicazione alla SEC con cui Apple ha ufficializzato l’operazione. Con questo dettaglio prende la sua forma definitiva il piano di successione con cui l’azienda di Cupertino archivia le dimissioni di Steve Jobs e passa le redini nelle mani di Tim Cook: il 24 agosto 2011 è la data con cui inizia la nuova era ed il 24 agosto 2021 è la proiezione che l’azienda ha voluto per garantire agli azionisti piena continuità e massima garanzia.