Apple potrebbe essere interessata all’acquisizione di una “porzione rilevante” della divisione chip di Toshiba. È quanto emerge dall’emittente giapponese NHK, per un accordo finale che potrebbe superare il 20% dell’attività del player nel settore dei semiconduttori. Una scelta, qualora venisse confermata da Cupertino, che permetterebbe alla Mela di ottenere una posizione privilegiata sulla fornitura di chip di memoria, da inserire nei suoi dispositivi.
Il gruppo di Cupertino non sarebbe orientato a un’acquisizione totale della società, ma sarebbe intenzionato a lasciare una porzione consistente delle azioni nelle mani di Toshiba, affinché l’azienda possa continuare a operare come di consueto. Non ultimo, sempre NHK riferisce come il gruppo californiano potrebbe accordarsi con il partner produttivo Foxconn, per una rilevazione di un altro 30% della divisione.
L’accordo potrebbe superare i 30 miliardi di dollari, almeno sul fronte di Foxconn, ma al momento non vi sarebbero sufficienti elementi per confermare la validità della notizia. Nel frattempo, pare che anche TSMC avesse avanzato una proposta di acquisizione preliminare, poi ritirata, mentre alcuni competitor di Apple potrebbero perseguire strategie analoghe, quali Google, Amazon e, sul fronte della concorrenza sui chip di memoria, anche SK Hynix e Western Digital.
Secondo quanto reso noto, dallo scorso gennaio Toshiba sarebbe pronta a cedere la sua divisione specializzata nella produzione di memorie NAND, il possibile arrivo di Apple potrebbe rappresentare una naturale conseguenza di questa decisione, considerando come le due aziende collaborino già da tempo. Per iPhone 7 e iPhone 7 Plus, ad esempio, il gruppo di Cupertino si avvale di memorie fornite da due partner: oltre a SK Hynix, proprio Toshiba.
Come consuetudine, la società californiana non ha voluto commentare le indiscrezioni emerse sulla stampa, poiché il gruppo raramente motiva o giustifica le numerose acquisizioni di cui è protagonista. Non resta quindi che attendere nuove notizie provenienti dal Giappone e, non ultimo, eventuali note ufficiali.