Apple e altre 50 compagnie a stelle e strisce scendono in campo contro Donald Trump, opponendosi alla proposta di ridefinire per legge il concetto di genere. Così come emerso negli ultimi giorni, il Presidente degli Stati Uniti vorrebbe legare il genere e la sua identità unicamente al dato anatomico alla nascita, riducendo così i diritti di riconoscimento delle persone transgender.
La polemica è sorta lo scorso ottobre, quando il New York Times ha pubblicato alcune note interne del Dipartimento della Salute statunitense: l’amministrazione Trump avrebbe intenzione di ridefinire il concetto di genere, riconoscendo per legge unicamente l’anatomia alla nascita. In particolare, dalla documentazione emergerebbe l’intenzione di rinnegare l’identità di genere, considerando i genitali come solo elemento distintivo per la persona. Una decisione che potrebbe pesantemente influire sul Titolo IX, così come sottolinea AppleInsider, la legge che vieta discriminazioni e introduce contributi federali sia per piani di educazione scolastica che per la protezione dei diritti dei cittadini transgender.
Il sesso è lo status di una persona come maschio o femmina basato sui tratti biologici immutabili, prima o alla nascita. Il sesso riportato sul certificato di nascita è definitivo finché non smentito da affidabili evidenze genetiche.
Apple, in concerto con altri big a stelle e strisce tra cui Amazon, Google, Facebook, Microsoft e molti altri, ha firmato una lettera aperta in risposta alla rivelazioni del New York Times:
Ci opponiamo a qualsiasi sforzo amministrativo e legislativo per cancellare la protezione dei diritti transgender tramite la reinterpretazione delle leggi esistenti. Ci opponiamo inoltre a qualsiasi legge che possa violare i diritti alla privacy di coloro che si identificano come transgender, non-binari o intersessuali. […] Siamo dalla parte dei milioni di persone in America che si identificano come transgender, non-binari o intersessuali e richiediamo che vengano trattati con il rispetto e la dignità che tutti meritano.
Apple, in particolare, da anni sostiene come la protezione delle diversità e l’inclusione non siano unicamente dei valori irrinunciabili, ma elementi essenziali per il successo del business a stelle e strisce. A oggi, così come la lettera sottolinea, l’80% delle aziende incluse nella Fortune 500 prevede delle specifiche policy per la protezione dell’identità di genere, le aziende in questione non accetteranno quindi passi indietro su questo fronte.
Negli ultimi due decenni, dozzine di corti federali hanno affermato i diritti e l’identità delle persone transgender. Consapevoli del crescente consenso medico e scientifico, le corti hanno riconosciuto come le leggi che obbligano le persone a identificarsi in una definizione di genere binaria, determinata dall’anatomia alla nascita, falliscano nel riflettere la complessità delle realtà dell’identità di genere e della biologia umana. […] Le persone transgender sono amati membri delle nostre famiglie, sono nostre amiche e validi membri dei nostri team. Quel che danneggia le persone transgender danneggia le nostre compagnie. Chiediamo trasparenza, rispetto e uguaglianza alla legge.