Apple TV+, il servizio di streaming video che Apple inaugurerà il prossimo primo novembre, potrebbe raggiungere i 100 milioni di utenti nel suo primo anno di attività. È questa la previsione degli analisti di Barclays, nell’analizzare le potenzialità della piattaforma di Cupertino: a partire dal prezzo, senza rivali attualmente sul mercato.
Così come già accennato, Apple TV+ partirà il primo novembre, offrendo agli utenti 7 giorni di visione gratuita e, al termine dell’offerta promozionale, un abbonamento mensile da soli 4.99 euro. Ancora, vi sarà la possibilità di condividere la sottoscrizione con i membri della propria famiglia e, fatto non da poco, chi acquisterà un nuovo dispositivo targato mela morsicata potrà accedere a ben un anno di streaming senza costi.
Secondo Tim Long, analista di Barclays, il prezzo davvero contenuto e la possibilità di approfittare di lunghi periodi di prova gratuita porterà Apple ad accumulare un grande bacino di utenti in pochissimo tempo: ben 100 milioni in 12 mesi. A fare da traino, oltre al fattore economico, anche la grande attesa generata dai trailer di alcune serie del gruppo come “The Morning Show”, “See” e “For All Mankind”.
Prevediamo 222 milioni di dispositivi Apple venduti nei prossimi 12 mesi. Pensiamo che circa il 50% di coloro che acquisteranno un nuovo device accetterà il servizio. […] Crediamo che il periodo di prova durerà un anno, a quel punto pensiamo che il numero di sottoscrittori diminuirà man mano che gli utenti rinunceranno al servizio, sebbene parzialmente compensati da nuovi utenti. Naturalmente, il ritmo di crescita dipenderà anche significativamente dalla velocità con cui Apple riuscirà ad arricchire la sua libreria di contenuti.
Secondo Barclays, Apple TV+ porterà anche a un sensibile aumento dei guadagni di Apple sul fronte dei servizi – considerando come l’utente vi investirà circa 60 euro l’anno – tuttavia Apple ha già escluso questa ipotesi. In risposta a un’analoga previsione di Goldman Sachs, infatti, il gruppo Californiano aveva sottolineato di non prevedere “un impatto materiale sui nostri risultati finanziari” dall’introduzione del servizio di streaming. Un fatto forse relativo unicamente al primo anno di disponibilità, quando la maggior parte degli utenti è probabile acceda al servizio utilizzato la prova gratuita ottenuta con l’acquisto di un device.