Non solo iPhone, a Natale in molti hanno trovato una Apple TV sotto l’albero. È quanto rivelano le ultime analisi di AppLovin, società specializzata in statistiche e marketing, relative al rinnovato set-top-box di Cupertino: tra il 20 e il 27 dicembre, infatti, i dati online di utilizzo del device sono cresciuti del 44%. Un piccolo successo per Cupertino, pronto a dimostrare come l’apertura di una sezione apposita di App Store sia stata la strada giusta per conquistare i consumatori.
Le giornate più tipicamente natalizie, così come accennato, hanno visto il picco d’utilizzo della nuova Apple TV, almeno dal suo rilascio ufficiale lo scorso ottobre. Non è però tutto, poiché se si considera solamente il periodo tra la Vigilia e Santo Stefano, il set-top-box segna una crescita del 36% in soli tre giorni, dimostrazione di come il dispositivo sia stato uno dei regali probabilmente più gettonati trovati sotto l’albero. Le rilevazioni di AppLovin si basano sui dati d’accesso di alcune applicazioni specificatamente sviluppate per Apple TV, quelle che prevedono il SDK della stessa società d’analisi.
Sebbene si tratti solamente di dati preliminari, come sottolinea l’International Business Times, il nuovo box multimediale di Cupertino è pronto a raccogliere i favori di pubblico e critica. Gene Munster, analista di Piper Jaffray, stima almeno 3 milioni di unità vendute nel quarto di dicembre, un fatto che potrebbe portare altri 500 milioni in vendite al gruppo di Cupertino, se ovviamente confermato.
Molti i fattori che potrebbero aver definitivamente convinto i consumatori targati mela morsicata. La nuova Apple TV apre un universo ben nutrito di possibilità, soprattutto in relazione alle precedenti edizioni. Con una maggiore capacità di storage, da 32 e 64 GB, il device può ora avvalersi di applicazioni di terze parti, per una sezione di App Store dedicata già sufficientemente ricca di proposte. Qualche giorno fa è emerso come gli utenti stiano scaricando soprattutto giochi, anche grazie all’Apple TV Remote e ai suoi controlli di movimento inclusi, seguiti dal software di terze parti per accedere alle piattaforme di streaming video.