Apple TV è da pochi giorni nelle mani dei consumatori e, come già annunciato da diverse settimane, non tutti potranno pregiarsi dei servizi di Siri. Solo otto nazioni, infatti, hanno potuto godere dell’assistente vocale al lancio, Italia esclusa. Una scelta inizialmente considerata anomala, anche perché Siri già da diversi anni è disponibile sugli altri iDevice italiani, nonché in oltre quindici lingue differenti. Un report dal sito svizzero MacPrime, tuttavia, svela l’arcano: l’assistente latita in attesa di perfezionarne la pronuncia. Non si esclude, di conseguenza, possa essere abilitata anche nelle altre nazioni nei prossimi mesi.
Come già accennato al lancio della nuova Apple TV, Siri è presente in Australia, Canada, Regno Unito, Stati Uniti, Francia, Germania, Spagna e Giappone. Nelle altre nazioni, invece, gli utenti si devono accontentare della ricerca classica tramite telecomando, perdendo così la facilità di interazione che proprio l’assistente vocale assicura. Secondo quanto rivelato da MacPrime, vi sarebbe però una differenza nel modo con cui Siri funziona sui comuni iDevice rispetto a quanto accade sul set-top-box.
Mentre nella vita di tutti giorni la voce metallica di iPhone e iPad non riscontra particolari problemi, sul fronte televisivo e cinematografico potrebbe imbattersi in molteplici intoppi di pronuncia, a seconda delle alterazioni fonetiche tipiche di ogni paese. Oltre alle traduzioni e alle localizzazioni dei titoli dei contenuti, vi è infatti una decisa differenza nel modo con cui gli utenti statunitensi pronunciano il nome degli attori, ad esempio Matthew McConaughey, da come viene reso in Italia o nelle altre parti del mondo. Apple avrebbe quindi deciso di attendere prima di concedere a tutti la ricerca vocale, con lo scopo di perfezionare queste piccole ma fondamentali differenze. Una scelta per evitare problemi di comprensione e frustrazione fra i clienti, che avrebbero fatto perdere appeal al servizio.
MacPrime spiega come in futuro il supporto a Siri verrà esteso anche ad altre nazioni, ma MacRumors sottolinea come non sia stato sciolto il nodo dei telecomandi. Nelle nazioni dove Siri non è attiva, infatti, gli utenti non riceveranno il Siri Remote, bensì l’Apple TV Remote. I due dispositivi sono esteticamente identici, ma la seconda versione sembra non sia pienamente abilitata al supporto vocale. Il tutto da prendere con le pinze, naturalmente, in attesa di eventuali conferme in quel di Cupertino.