Le speranze che Apple ha riposto su iPhone 5C sono state disattese, così come Tim Cook ha avuto modo di ribadire durante la conference call per i risultati fiscali del Q1 2014. L’azienda non ha lasciato intendere quale sia il divario tra il melafonino in plastica e il ben più fornito iPhone 5S, ma si può ipotizzare che il prezzo tutt’altro che concorrenziale abbia fatto da deterrente per gli utenti. E ora gli analisti più quotati scommettono sul destino del device: verrà ucciso al lancio di iPhone 6.
Grande attesa vi era fra i consumatori in estate, alla notizia del possibile lancio di un “melafonino low cost” da parte di Cupertino. Lo smartphone è effettivamente arrivato, ma a essere “low” sono stati solo i materiali costruttivi, diversi dall’alluminio anodizzato di iPhone 5S. Con prezzi d’entrata a partire dai 600 euro, iPhone 5C si è posizionato – forse impropriamente – sul settore dell’high-end e, con soli 100 euro di differenza dalla versione top di gamma, gli utenti hanno preferito investire quel gruzzoletto in più per ricevere in cambio il massimo della qualità. Che fare, allora, per il futuro? Vale la pena ripetere l’esperimento con un iPhone 6C? Secondo Peter Misek di Jefferies, la risposta è un secco “no”:
«Mi aspetterei la cancellazione del prodotto dopo iPhone 6. I tagli di prezzo non sono nello stile di Apple. Costruisce prodotti mettendoci passione e determina il prezzo in base a questo.»
Insomma, piuttosto di ammettere il fallimento con un taglio di listino che potrebbe risultare disperato, è probabile che la Mela opti invece per la cancellazione in sordina. D’altronde lo stesso Cook l’ha sottolineato, «vogliamo fare prodotti che siano grandi prodotti», e un melafonino dalla scarsa qualità produttiva e dai costi contenuti non si intravede all’orizzonte della California. La domanda però sorge lecita: fino a quando Apple potrà continuare a ignorare il settore low-end?
L’universo Android, con il suo market share ormai ineguagliabile, lo dimostra: la fetta più consistente di utenza non si concentra sugli smartphone dotati di tutti i confort, bensì su quelli economici adatti a tutte le tasche. Da questo punto di vista, è anche vero che il robottino verde può pregiarsi di un nugolo ben nutrito di produttori differenziati, quindi accanto ad aziende specializzate in dispositivi di valore ve ne sono altrettante che massificano la produzione, per immettere sul mercato esemplari dalla scarsa e forse inconsistente qualità. Apple non può però abbassarsi a tanto, perché producendo un “iPhone Cheap” – e non di certo in termini di prezzo, ma di funzioni – perderebbe quella fama di marchio di estremo livello e di certosina cura che si è costruita in 30 anni di grande impegno. La soluzione, allora, quale potrebbe essere? Bisogna rivolgere lo sguardo all’India, dove Apple sta sperimentando il vecchio iPhone 4 come terminale entry-level a prezzo appassionante: lo scomparso iPhone 5 potrebbe quindi resuscitare dall’inferno degli iDevice defunti?