Continuano i guai giudiziari per Apple e At&T. Una dopo l’altra, si alternano cause intentate da utenti inviperiti secondo cui l’iPhone 3G non è affatto veloce come affermano gli spot. In un nuovo procedimento legale, qualcuno parla addirittura di difetti alla nascita.
Depositata il 26 novembre 2008, presso la corte della California, la denuncia di James Pittman accusa Apple di aver affrettato l’introduzione sul mercato di un iPhone 3G in uno stato definito “difettoso” o comunque non in grado di operare nella maniera pubblicizzata. In particolare, un chipset (e/o il firmware) difettoso sarebbero responsabili dell’altalenante velocità in modalità 3G.
Inoltre, Pittman lamenta un servizio voce inaffidabile, con continue cadute di linea e sostiene che sotto copertura 3G spesso i servizi voce non sono disponibili. Il problema è aggravato dal fatto che per ottenere l’iPhone, l’uomo ha dovuto sottoscrivere un contratto pluriennale col gestore At&T, ed ecco il motivo per cui è intenzionato a raggiungere lo stato di “class action”.
Tra le accuse: travisamento negligente, violazione dei diritti del consumatore, locupletazione ingiusta (arricchimento non giustificato) e competizione sleale in violazione del codice di condotta professionale.