Anche Apple ha deciso di unirsi alla commemorazione internazionale delle vittime del Charlie Hebdo, a seguito del recente attentato di Parigi. Per farlo, la società ha optato per la campagna spontanea “Je Suis Charlie”, già abbracciata dalle testate di mezzo mondo nonché dai social network.
La sparatoria alla redazione del Charlie Hebdo, la rivista satirica francese già in passato oggetto di minacce e recriminazioni, ha scosso l’intero mondo occidentale. 12 le vittime, tra cui quattro dei vignettisti di punta della testata, per quello che è già stato definito come “l’11 settembre per la stampa”. La scritta su fondo nero “Je Suis Charlie”, ovvero “io sono Charlie”, è nata sui social media e spontaneamente è passata dalla Rete alle commemorazioni di piazza, coinvolgendo ogni organo d’informazione globale. Apple ha deciso di rendere omaggio alle vittime aderendo alla stessa iniziativa, mostrando quindi il logo sulla versione francese del proprio sito ufficiale.
Al momento il banner commemorativo non risulta cliccabile, né conduce a qualche comunicato da parte dell’azienda californiana. Comunicato che tuttavia potrebbe arrivare a breve, così come successo in passato per altri atti di grave terrorismo o in occasione di iniziative umanitarie.
Negli anni, inoltre, Apple ha tentato di farsi portavoce delle istanze della libertà sia individuale che d’espressione. Prima con l’omaggio del “Think Different” ai grandi della storia contemporanea, quali Rosa Parks, quindi con la discesa esplicita in campo per la protezione dei diritti inalienabili della persona, tra cui il rispetto dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale. Un fatto che ha visto Apple particolarmente impegnata nell’ultimo biennio, con precise richieste al Congresso e il supporto delle associazioni locali. D’altronde Tim Cook in più di un’occasione ha ribadito quanto l’odio e il razzismo abbiamo reso difficile la sua formazione. In un intervento di qualche tempo fa per la Auburn University, il CEO ha spiegato quanto scioccante sia stato assistere a episodi di grave violenza: per questo l’impegno della società per l’integrazione e la convivenza pacifica, senza vincoli di sessualità, credo religioso, etnia e quant’altro.