Samsung considera il mercato australiano di primaria importanza per il proprio business e, pur di tornare a vendere il Galaxy Tab 10.1, si è dichiarata disposta a rinunciare a due funzionalità legate al touchscreen e indicate da Apple come responsabili della violazione di altrettanti brevetti. La società di Cupertino ha però respinto le richieste del concorrente, lasciando così che sia il giudice a pronunciarsi in modo definitivo sulla questione.
Un tentativo di riappacificazione fallito, dunque, con la logica conseguenza di un’ulteriore rottura tra le due società, per lungo tempo legate da una solida partnership per la fornitura di componenti e oggi impegnate a fronteggiarsi nelle aule di tribunale di tutto il mondo. Tutto ha avuto inizio nell’aprile scorso, con una prima denuncia finalizzata a mettere in luce la somiglianza ritenuta eccessiva tra iPhone e iPad e i dispositivi della linea Galaxy.
Apple non accetta dunque alcun compromesso, con la speranza di continuare a impedire la vendita del Samsung Galaxy Tab 10.1 in Australia e di assistere a un verdetto che le riconosca la completa paternità sui brevetti interessati. Se ne saprà di più già dalla prossima settimana.
Se ciò dovesse avvenire, i legali di Cupertino potrebbero consegnare la sentenza nelle mani dei giudici operanti in altri territori coinvolti nella disputa, portando così il tablet sudcoreano fuori da alcuni paesi chiave per il successo sul mercato. Una posizione scomoda dunque, quella di Samsung, che dopo essersi mostrata disponibile a collaborare incassa un secco rifiuto, significativo per comprendere quanto la mela morsicata intenda fare leva sulle questioni giudiziarie per avere la meglio sui concorrenti più temibili.