Apple ha compiuto il primo passo formale successivo alla sentenza che ha decretato la vittoria legale contro Samsung in merito alle violazioni di brevetti identificate dall’azienda di Cupertino. Trattasi di un passo atteso, per il quale ci si attendeva però il dettaglio. Ora è noto il fatto che Apple abbia chiesto il blocco di ben 8 dispositivi Samsung, tentando così di vietarli sul mercato statunitense per tagliare fuori il gruppo rivale (ed il sistema operativo Android) dalla concorrenza all’iPhone.
Gli otto dispositivi segnalati sono i seguenti:
- Galaxy S 4G
- Galaxy S2 AT&T
- Galaxy S2 Skyrocket
- Galaxy S2 T-Mobile
- Galaxy S2 Epic 4G
- Galaxy S Showcase
- Droid Charge
- Galaxy Prevail
Come illustrato nello schema allegato alla richiesta Apple, ognuno dei prodotti indicati è stato giudicato dalla giuria in violazione di uno o più brevetti: la tabella prodotta dai legali di Cupertino riassume la situazione enunciando i motivi precisi per cui gli otto prodotti sono in violazione della proprietà intellettuale Apple e debbono pertanto essere portati fuori dal mercato a seguito di specifica ingiunzione.
Trattasi però di una richiesta (pdf) che va interpretata. Nei fatti, del resto, tali dispositivi non hanno più granché da dire sul mercato e non rappresentano certo per Apple una minaccia diretta, né per Samsung un grave motivo di preoccupazione. Il blocco delle vendite andrebbe infatti a mettere in fuorigioco dispositivi che hanno già fatto il loro percorso e che nella maggior parte dei casi non sono nemmeno più a disposizione sugli scaffali. In caso di vittoria, però, per Apple sarebbe un ulteriore scalino fatto nella direzione di quel “annientamento” con cui Steve Jobs minacciava Android e che Tim Cook ha voluto tentare partendo da Samsung. Ed iniziando con una fondamentale vittoria.
Gli avvocati di Cupertino dovranno dimostrare al giudice Lucy Koh che la presenza sul mercato di taluni prodotti (la cui violazione di brevetti è a questo punto conclamata) rappresenta per Apple un danno consistente. Messa in cascina questa ulteriore vittoria, l’attacco passerebbe ad una terza fase, decisiva, nella quale la prima vittoria si tramuterebbe per estensione in una richiesta di blocco preventivo delle vendite di tutti i prodotti potenzialmente in violazione, ivi compresi il Galaxy S III o il prossimo Galaxy Note 2.
Una volta giunta a questa fase, la sfida legale raggiungerebbe per Samsung le note più pericolose poiché non si tratterebbe soltanto di un blocco virtuale o di una sanzione una tantum, ma di un danno di immagine e di mercato probabilmente irreparabili. Se ne discuterà nelle prossime settimane, quando il caso tornerà tra le mani del giudice Koh per l’apertura di un nuovo, fondamentale, capitolo.
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