Nuova guerra di brevetti in quel di Cupertino: Apple è determinata a ottenere la registrazione della proprietà intellettuale sulla ricarica wireless, sebbene nessuno dei suoi prodotti sia dotato di una simile tecnologia. La motivazione? La Mela staserebbe già guardando al futuro, con un sistema per la ricarica wireless a distanza.
La carica di device senza bisogno di cavi è già una realtà da diverso tempo: si pensi, ad esempio, al Nokia Lumia 920. Gli esperimenti in questione, tuttavia, impongono a smartphone e riproduttori multimediali di rimanere nelle immediate vicinanze – pochi centimetri – di una piastra d’induzione affinché il processo sia possibile. Apple, invece, promette di portare la ricarica ad almeno un metro di distanza dalla base di trasmissione.
Si tratta certamente di un proposito di non poco conto, considerato come la tecnologia idonea a questo scopo sia pressoché fantascientifica. Ma nell’attesa di scoprire quale sia l’asso nella manica di Apple, si sta già creando malcontento fra i competitor, gli stessi inseriti nell’Alliance For Wireless Power di cui la stessa Mela è membro. E di cui è membro anche il nemico giurato Samsung.
Nonostante Apple abbia sottoposto il brevetto all’US Patent And Trademark Office nel 2010, prima che l’associazione in questione fosse costituita, altre società da tempo lavorano su un simile proposito. È il caso di WiPower, una startup che ha presentato un concept di ricarica a distanza già nel 2008. WiPower è stata recentemente acquistata da Qualcomm, uno dei partner produttivi più strategici di Apple, e c’è chi solleva il dubbio che la mossa di Cupertino sia tutt’altro che disinteressata ma, anzi, sottenda un preciso conflitto d’interessi.
Vi è poi un nugolo di progetti raccolti nel Consortium for Wireless Power, le cui startup sono state cannibalizzate dai big del settore. È il caso di Alticor e Amway, con un innovativo progetto per la trasmissione wireless in grado di abbattere ostacoli fisici, e di eCoupled, la società che ne possiede le registrazioni, attualmente in vendita. Insomma, come ben sottolineato dal The Register, Apple è pronta a una nuova guerra dei brevetti. Ma la vittoria, questa volta, è tutt’altro che scontata.