Sebbene stia per fare la sua entrata trionfale nei negozi, sulle funzionalità di Apple Watch sono apparse solo informazioni circoscritte. Una demo di un’applicazione per autovetture Tesla, sviluppata da Eleks Labs, svela però qualche dettaglio in più sul dispositivo. Nonché le eventuali limitazioni insite nel WatchKit distribuito agli sviluppatori, pensato per lavorare in tandem con iOS 8.2.
Stando a quanto avrebbe dichiarato Markiyan Matsekh, uno sviluppatore di Eleks Labs, le capacità tecnologiche di Apple Watch non sarebbero ancora in grado di soddisfare le grandi aspettative sollevate durante l’evento dello scorso settembre. La società sta sviluppando un’app di controllo remoto per la Tesla Model S, sfruttando la connettività Internet e le API fornite dalla società di Cupertino. A quanto pare, il set di funzionalità inizialmente disponibili sarà mediamente limitato.
Se si guarda alle opportunità disponibili per lo sviluppo di applicazioni per smartwatch, l’immagine è abbastanza pessimistica. Apple non fornisce agli sviluppatori un’abbondanza di funzionalità e strumenti. Comunque, possiamo sperare che le funzioni disponibili siano limitate perché questa è solo la prima versione beta, forse migliore dopo la release.
Fra le caratteristiche inibite, vi sarebbe l’impossibilità di accedere al giroscopio, all’accelerometro, agli speaker inclusi e a quel feedback aptico che permette di aggiungere ad Apple Watch quelle peculiarità di comunicazione “emozionale”. Nonostante questi paletti, Eleks Lab è riuscita a costruire un’app davvero interessante: dal polso si potrà infatti controllare la chiusura e l’apertura dell’automobile, attivare il clacson per ritrovare facilmente l’automobile in un parcheggio, impostare i limiti di consumo e le opzioni di climatizzazione e molto altro ancora.
Sul fronte degli strumenti accessibili, tuttavia, vi è da aggiungere come tradizionalmente Apple segua un approccio conservativo. In genere, nei primi mesi di disponibilità ai developer il set di funzioni è limitato, per poi aumentare con il tempo man mano che la resa delle app si fa più affidabile. Basti pensare a Touch ID introdotto con iPhone 5S, per circa un anno relegato alle uniche app autoctone di Apple prima di poter essere esteso ad elementari task per gli sviluppatori di terze parti.