Le complete specifiche tecniche non sono ancora state rilasciate, così come l’intero listino prezzi. Qualche informazione sul futuro Apple Watch, dispositivo presentato lo scorso settembre e disponibile nei primi mesi del 2015, arriva però da Tim Cook: a quanto pare, l’orologio intelligente dovrà essere caricato ogni giorno.
Sebbene Apple non sia di certo azienda da rivelare informazioni cruciali anzitempo, il CEO si è lasciato a qualche breve rivelazione durante la conferenza WSJD Live a cui ha preso parte. In un botta e risposta con il giornalista Gerry Baker, Tim Cook ha svelato come lo smartwatch di Cupertino richiederà probabilmente una carica giornaliera.
Le piccole dimensioni di Apple Watch ovviamente non permettono l’inclusione di una batteria particolarmente capiente, le funzioni del device faranno il resto. Cook spiega infatti come la voglia di “utilizzarlo di continuo” spingerà i consumatori a richiedere il massimo dal dispositivo, mettendo a dura prova l’autonomia. Autonomia che sarà però garantita sulle 24 ore. Fortunatamente, la ricarica dello smartwatch è comoda e veloce: basta collegare il connettore magnetico a induzione alla base.
Nessuna altra indiscrezione è stata perciò rilasciata sul conto di Apple Watch, un progetto ancora per la gran parte avvolto da un alone di mistero. In particolare, da tempo si specula sui possibili prezzi, considerato come il gruppo californiano abbia solamente rilasciato i listini sul modello entry level: 349 dollari. Secondo alcuni la versione in oro, la Apple Watch Edition, potrebbe addirittura sfiorare la cifra record di 5.000 dollari.
Non è però tutto sul fronte delle indiscrezioni targate mela morsicata. Il leader di Apple torna a parlare del settore televisivo, un mercato che ritiene “fermo al 1970”. Nonostante nel corso di questo 2014 l’azienda non abbia presentato nessun aggiornamento per Apple TV, il set-top-box che si trova ora a fronteggiare i rivali Fire TV e Nexus Player, il progetto di rivoluzionare il televisore non è affatto stato accantonato. Sarà nel 2015, allora, la volta buona per una sorpresa a marchio mela?