Apple Watch Edition non è uno smartwatch per tutti: con prezzi a partire dai 10.000 dollari, infatti, il più prezioso degli orologi di Cupertino punta a un target di consumatori alto-spendente. In soccorso degli utenti dal portafoglio più ridotto, ma comunque desiderosi di sfoggiare al polso un orologio in oro, arrivano però alcuni servizi di gioielleria. Negli Stati Uniti, infatti, sono apparse online le prime proposte per ricoprire in oro un Apple Watch classico. Perché, a conti fatti, è evidentemente l’apparenza quella che conta.
A darne notizia è 9to5Mac, testata che ha scovato almeno due servizi per la doratura in oro di modelli di Apple Watch in realtà costruiti in altri materiali, come l’alluminio e l’acciaio. Il vantaggio è non solo la possibilità di sfoggiare uno smartwatch color oro, ma anche di ridurre sensibilmente i costi rispetto a Cupertino. Tra i rischi, però, la possibilità che l’affidamento dell’orologio alle terze parti invalidi il supporto ufficiale del gruppo californiano.
Watch Plate, il primo di questi servizi, offre agli utenti statunitensi la possibilità di ricoprire in oro il proprio Apple Watch, per 399 dollari. Il processo prevede l’inoltro di un corriere per il ritiro di un dispositivo in acciaio già acquistato, quindi la consegna dello stesso modificato entro tre giorni lavorativi. Per la doratura, il consumatore può scegliere tra oro classico oppure oro rosa, entrambi a 24 carati.
Golden Dreams, invece, offre un servizio integrato più caro. L’utente potrà scegliere tra una doratura classica a 24 carati, una da 18 in oro rosa o sempre una classica da 18. Non bisognerà però fornire il proprio Apple Watch per l’operazione, poiché la società si premurerà dell’acquisto, quindi dell’inoltro all’acquirente. Inoltre, saranno offerti dei cinturini aggiuntivi in coccodrillo.
Sempre 9to5Mac fa notare come, qualche settimana fa, sia emerso online un tutorial casalingo per trasformare, almeno in senso lato, un Apple Watch Sport in un modello in oro, il tutto con una bomboletta di tinta spray. Come sottolinea la testata d’Oltreoceano, d’altronde, è forse l’apparenza quella che conta.