Gli Apple Watch sono tra i dispositivi che in assoluto più hanno saputo fare le fortune di Apple negli ultimi anni. Questi orologi intelligenti permettono di avere decine di funzionalità diverse a portata di polso. Grazie anche e soprattutto all’ecosistema integrato che l’OEM di Cupertino ha costruito nel corso del tempo, per poter avere un’interazione totale con gli iPhone, i Mac, gli iPad e via dicendo.
Non sono mancate però le polemiche e le controversie in questo senso. L’ultima è proprio di questi giorni, è arriva in seguito ad uno studio che è stato condotto dall’Università di Notre Dame. Stando a quanto emerso, i cinturini degli Apple Watch avrebbero al loro interno alcune componenti potenzialmente tossiche per gli esseri umani. E ora l’azienda americana rischia grosso, c’è addirittura la possibilità che si finisca in tribunale.
Apple Watch e i cinturini tossici: cosa rischia l’OEM di Cupertino
Secondo quanto si legge nell’ultimo studio emerso, sarebbero diversi i dispositivi indomabili che contengono alcune sostanze tossiche all’interno dei propri cinturini. E tra questi figura anche l’Apple Watch, reo di avere al suo interno l’acido perfluoroesanoico. Una sostanza che riesce a diffondersi sulla pelle, nella polvere e nell’aria. Provocando – tra le altre cose – immunosoppressione, disregolazione ormonali, ritardi nello sviluppo infantile, basso peso alla nascita e pubertà anticipata. Nei casi peggiori, si parla anche di pericolosità maggiore per alcuni tipi di cancro.
Proprio per questo motivo, una class action ha già deciso di muoversi facendo causa ad Apple per i cinturini standard, Ocean Band e Nike Sport Band di Apple Watch. Non è mancata la risposta da parte dell’azienda californiana stessa, che ha riconosciuto la pericolosità di queste sostanze ma ha confermato che i propri prodotti sono altamente sicuri.
Resta ora da capire che cosa succederà nelle prossime settimane. Quasi sicuramente il colosso tech sarà chiamato in tribunale per poter dire la propria sulla questione Apple Watch e sui suoi cinturini.