La presunta dichiarazione di guerra alla Svizzera, attribuita a Jonathan Ive e ovviamente mai ufficialmente confermata, potrebbe essere del tutto vera. È quello che si apprende indirettamente dalle interviste a cui il designer Apple si è sottoposto ieri, dimostrando un entusiasmo e una loquacità davvero insolita per uno dei personaggi di Cupertino più silenziosi e riservati. È un Ive orgoglioso, sicuro della bontà del prodotto quasi da sfiorare un’inedita, e del tutto legittima, megalomania. E non ha dubbi: Apple Watch è meglio di qualsiasi altro prodotto perché unico, con le sue milioni di combinazioni possibili.
L’occasione per far parlare di sé, o meglio del suo Apple Watch, è data da un’intervista di ABC News realizzata a margine dell’evento di ieri sera, in quel misterioso showroom che è servito per gli hands-on dei prodotti. Ive spiega come l’orologio di Apple non sia un progetto dell’ultimo minuto, forse per cavalcare il nascente settore degli smartwatch, ma un device su cui Cupertino lavora da anni.
Un dispositivo che sarebbe la somma perfetta di un percorso iniziato 15-20 anni fa dalla mela morsicata, con un team creativo che da allora è praticamente immutato, fatta eccezione per qualche défaillance famosa. Lo smartwatch targato mela morsicata è inimitabile, unico, indispensabile per l’utente. Forse, però, di questo l’utente non se n’è ancora accorto, considerato come la reazione della prima ora sui social network segni una sostanziale stroncatura per l’orologio californiano.
«Se si fa il calcolo, ci sono milioni e milioni di combinazioni per Apple Watch. Proprio così: vi sono differenti materiali per la cassa, vi sono due taglie diverse, si può scegliere fra sei differenti cinturini e bracciali. Ma il modo con cui abbiamo realizzato il prodotto, dal punto di vista del design, non ha separato hardware e software. La nostra esperienza come consumatori, come utenti, dimostra come siano identici. Quindi abbiamo progettato un’interfaccia utente che fornisse alle persone delle scelte multiple, ad esempio in termini di quadrante.»
Effettivamente le capacità di personalizzazione sono l’elemento che più ha colpito i consumatori: mescolando materiali e cinturini si ottiene un orologio nuovo ogni giorno, capace di adattarsi a umore e outfit. Lo stesso avviene con l’interfaccia software, completamente regolabile a partire dalle singole lancette dell’orologio fino ai colori, per indossare qualcosa di diverso ogni singola battina. L’alta personalizzazione, tuttavia, sarà sufficiente a controbilanciare i dubbi e le ritrosie già espresse online dagli appassionati del marchio?