Apple Watch continuerà a essere lo smartwatch di punta anche nel 2016, nonostante un calo fisiologico del suo market share. È quanto svela IDC in una previsione per l’anno in corso: l’orologio intelligente di Cupertino dovrà lasciare spazio ad altri player di settore, come Android Wear e Tizen, ma continuerà a guidare l’intero mercato. Il tutto, in attesa della seconda e misteriosa versione.
Nell’ultimo quarto del 2015 la società di Cupertino ha conquistato, con Apple Watch, ben il 75,5% del mercato degli smartwatch. Entro la fine del 2016, l’orologio intelligente targato mela morsicata continuerà a essere il protagonista del settore, anche se probabilmente subirà un calo non indifferente dovuto all’affermazione di altri sistemi operativi. Secondo quanto previsto da IDC, infatti, Apple Watch catturerà il 49,4% dello share entro la fine dell’anno, un dato destinato ad abbassarsi al 37,6% entro il 2020. Dalle stime, Apple ha venduto 11,5 milioni di orologi negli 8 mesi finali del 2015, un dato ricavato sia dalle rilevazioni di IDC e di Strategy Analytics, mentre nel 2016 si prevedono 21 milioni, 31 nel 2020.
Il calo previsto nelle vendite e nel market share non deriverebbe da strategie sbagliate da parte di Apple, bensì dalla fisiologica composizione del mercato. Dopo aver fatto da apripista per l’utente consumer, pur arrivando in ritardo rispetto ad altri produttori, dopo Apple Watch si assiste al recupero di Android Wear, Tizen e Pebble OS, rispettivamente con un possibile market share del 21,4, dell’11,3 e del 2%. La restante percentuale sarà occupata da altri sistemi operativi proprietari, Linux e pochi altri. Il mercato diventa quindi più competitivo e, per Apple, si apre una nuova sfida.
Una sfida che riguarderà molto le caratteristiche di Apple Watch 2, probabilmente presentato il prossimo autunno, un device che potrebbe caratterizzarsi per un funzionamento maggiormente standalone e svincolato da iPhone, nonché per l’introduzione di una fotocamera per le chiamate FaceTime. Non resta che attendere, di conseguenza, le strategie del gruppo di Cupertino.