Apple potrebbe presto introdurre il monitoraggio del sonno nei suoi Apple Watch, grazie alle competenze ottenute dalla passata acquisizione di Beddit. Secondo quanto riferito da 9to5Mac, il sistema sviluppato dal gruppo di Cupertino funzionerebbe anche in assenza di hardware speciale e, per questa ragione, potrebbe forse essere abilitato anche sulle versioni già in commercio dello smartwatch.
Al momento non è noto se, nel corso dell’evento del prossimo settembre, Apple presenterà la quinta generazione dei nuovi Apple Watch. Se così fosse, potrebbero esservi novità sia nei materiali – con titanio e ceramica fra i più gettonati – che nelle funzionalità. Fra queste anche il monitoraggio del sonno che, non richiedendo nessun hardware speciale, potrebbe essere abilitato anche sulle precedenti generazioni del device.
Così come spiega 9to5Mac, Apple starebbe sviluppando “Burrito”: un sistema per il monitoraggio dei cicli del sonno, probabilmente presentato agli utenti con il nome di “Time in Bed”. Per determinare la qualità del riposo dell’utente, il gruppo di Cupertino pensa di avvalersi dei sensori di Apple Watch, affinché possa tenere traccia dei movimenti, del battito cardiaco, dei rumori e di molto altro ancora.
Non è però tutto, perché la funzionalità incorpora anche delle feature aggiuntive. A partire dalla disattivazione automatica della sveglia: se i dati biometrici rivelano il risveglio dell’utente prima dell’allarme mattutino, quest’ultimo verrà automaticamente spento. Ancora, siccome la maggior parte dei proprietari di uno smartwatch di Cupertino lo ricarica durante la notte, un messaggio d’avviso informerà l’utente di controllare l’autonomia del device prima di recarsi a letto.
Al momento, non è noto se la funzione “Time in Bed” sarà pronta per la presentazione del 10 settembre: se dovesse giungere un nuovo Apple Watch, non si può escludere venga introdotta sul device in itinere, come già accaduto lo scorso anno per l’ECG.