Uno su dieci degli attuali proprietari di iPhone è propenso ad acquistare un Apple Watch e ciò si tradurrebbe in vendite iniziali record, pari a circa 30 milioni di unità nel solo primo anno di disponibilità. Lo indica un nuovo rapporto condiviso da Morgan Stanley, il noto istituto bancario statunitense.
Gli smartwatch stanno iniziando a ottenere l’attenzione del pubblico ma il loro successo nel mercato è attualmente frenato dai loro limiti nelle funzionalità (hanno bisogno di uno smartphone compagno per fornire gran parte delle funzioni) e dal prezzo di vendita. Eppure gli analisti identificano in almeno 30 milioni il numero minimo di pezzi che Apple riuscirà a mettere sul polso degli utenti.
Per ottenere tali stime, gli analisti hanno studiato i numeri di vendita iniziali dell’iPad originale, primo modello. «Crediamo che guardare la penetrazione della base installata Apple produca la valutazione più realistica della potenziale domanda del Watch. La nostra stima di 30 milioni implica che» almeno il 10% degli utenti iPhone 5 (e superiori) acquisterà lo smartwatch di Cupertino, un tasso inferiore a quello ottenuto dall’iPad nel suo primo anno di disponibilità (14%). I conti sono dunque addirittura pessimistici e Apple potrebbe fare ancora meglio.
Come riporta Business Insider, gli altri analisti starebbero sottovalutando le potenzialità dell’Apple Watch, infatti credono che in media la compagnia californiana riuscirà a venderne circa 10 milioni nel giro di un anno. Morgan Stanley, che ha recentemente alzato il target price delle azioni Apple da 115 a 126 dollari per via delle stime appena riviste, crede che l’obiettivo di 30 milioni di unità sia ragionevole, anzi «conservatore».
Il mercato dei dispositivi indossabili dovrebbe raggiungere le 530 milioni di unità vendute entro il 2020 e Apple potrebbe dunque giocare un ruolo fondamentale nella diffusione di tale tipologia di prodotti.