Apple avrebbe voluto inserire in Apple Watch più funzioni avanzate per il monitoraggio della salute, ma si sarebbe dovuta scontrare con alcuni limiti tecnologici. È quanto apparso sul Wall Street Journal, testata che spiega come le mire dell’azienda si siano dovute scontrare con barriere hardware e di regolamentazione.
Stando a quanto riportato, la dirigenza Apple avrebbe voluto inserire in Apple Watch degli strumenti più avanzati per il monitoraggio della salute, inclusi sensori per la pressione, il battito sanguigno, i livelli di stress e molto altro. L’indiscrezione proverrebbe da una fonte informata sulla vicenda. Eppure, nonostante questi propositi, il gruppo californiano sembra essere stato costretto a ridurre le specificità tecnologiche del dispositivo.
Lo sviluppo di Apple Watch sarebbe cominciato quattro anno fa, ma lo sviluppo tecnologico e l’affidabilità di alcuni componenti non avrebbero superato i rigidi standard Apple, facendo così slittare la loro introduzione forse in future versioni. Ad esempio, pare che sensori basati sulla conduttività della pelle siano apparsi promettenti nei primi prototipi ma, durante la fase di test, vi sarebbe stata una grande variabilità tra un individuo e l’altro, convincendo così la società a rinunciarvi per mancata standardizzazione. Lo stesso, sempre secondo la fonte, anche per la pressione sanguigna e l’ossigenazione del sangue.
Non è detto, tuttavia, che queste interessanti prospettive non si aprano nelle future versioni del dispositivo. Nonostante oggi l’azienda stia puntando fortemente sull’elemento fashion di Apple Watch, il settore biometrico sarebbe tutt’altro che abbandonato. L’obiettivo sarebbe sempre quello di fornire un occhio di riguardo a salute e fitness, proponendo un alternativa più completa e affidabile rispetto alle altre oggi disponibili sul mercato. Lo smartwatch potrebbe arrivare nei negozi nel mese d’aprile e, fatta eccezione per la versione base da 349 dollari, non sono ancora ben noti i prezzi. In particolare, vi è grande curiosità sul modello in oro che, secondo molti analisti, potrebbe facilmente raggiungere prezzi a quattro cifre.