Il matrimonio produttivo tra Apple e Samsung si rinnoverà anche con Apple Watch. Le due società, rivali davanti alle corti, da decenni intrattengono rapporti di collaborazione industriale intensi. E nonostante la Mela abbia cercato nell’ultimo anno di allontanarsi dal rivale con TSMC, anche per lo smartwatch del momento ha deciso di far riferimento ai sudcoreani. Sarà proprio Samsung, infatti, a produrre il circuito integrato S1.
L’indiscrezione proviene da DigiTimes, testata asiatica non sempre famosa per le sue previsioni azzeccate sull’universo di Cupertino. Stando a quanto rilevato, Samsung avrebbe conquistato la gran parte degli ordini per la produzione del chip S1, un circuito integrato ed estremamente miniaturizzato che comprende processore, RAM, archiviazione flash NAND, sensori e molto altro ancora. Un vero e proprio computer completo, in pochissimi centimetri di larghezza: l’intero nucleo pulsante di Apple Watch.
La decisione di optare per Samsung anziché altri produttori sul mercato, così come sempre da fonti asiatiche, deriverebbe dai prezzi competitivi offerti dalla società sudcoreana, nonché dalla tecnologia disponibile. In particolare, Apple pare abbia manifestato una certa preoccupazione per l’archiviazione flash TLC, già responsabile di alcuni problemi di storage nelle versioni più capienti di iPhone 6. Così si è praticamente vista costretta a riaprire le negoziazioni con il partner-rivale di sempre.
In realtà, la fase di produzione sarebbe ormai attiva da diverso tempo, forse già dalla fine del 2014. Il lancio di Apple Watch, in device che sarà disponibile in tre diverse versioni, è infatti atteso per i primissimi giorni di marzo. Dal 9 di febbraio, così come riportato a inizio settimana, in quel di Cupertino verranno attivati dei corsi di formazione per istruire il personale di Apple Store, affinché non vi siano intoppi per il successivo approdo nei negozi. Ancora avvolti nel mistero, invece, i prezzi: è noto solo come la versione base verrà offerta a 349 dollari negli Stati Uniti.