L’AGCOM come abbiamo visto ha approvato le nuove regole per la gestione delle reti in fibra ottica (le NGN). Dopo aver anticipato la notizia, abbiamo approfondito il documento e come promesso cerchiamo di specificarne meglio il contenuto, confermando che Telecom Italia ne risulta come previsto decisamente avvantaggiata.
Il nodo principale del regolamento è l’unbundling che sarà possibile come anticipato dal 2013. L’operatore definito come dominante, cioè Telecom, dovrà affittare la propria rete, ma a condizioni moto diverse rispetto alle regole oggi presenti per l’affitto della rete in rame.
Prima del 2013 sarà fattibile invece il bitstream, cioè l’interconnessione all’ingrosso, ma purtroppo bitstream e unbundling non potranno coesistere nelle stesse aree.
Parlando di costi, il bitstream, laddove Telecom Italia sia l’unico operatore ad avere una rete in fibra sarà orientato al costo, mentre laddove siano presenti più reti (per esempio a Milano e Roma), il costo sarà orientato alle condizioni di mercato.
Permane inoltre l’obbligo di condividere le infrastrutture passive sino alle case degli utenti.
Telecom avrà ancora un compito specifico e cioè quello di creare un database delle reti in fibra oggi presenti, sia quelle utilizzate che quelle non utilizzate.
Anche la questione dei finanziamenti e degli incentivi va probabilmente un po’ troppo nella direzione di Telecom ed effettivamente i primi commenti degli operatori alternativi non sono stati molto positivi.