Alla fin fine il famoso senatore Hatch ha avuto la meglio: colui che intendeva distruggere da remoto il pc di tutti coloro i quali facevano uso di reti P2P (idea, ovviamente, immediatamente bocciata ma che ha avuto l’effetto di creare una provocazione e sollevare la questione), vede ora approvata la sua Pirate Act controfirmata in combutta con Patrick Leahy, Lamar Alexander e Charles E. Schumer.
La legge apre una nuova era nella battaglia contro il peer-to-peer in quanto predispone la possibilità che il Dipartimento di Giustizia, forte di un cospicuo budget messo a disposizione dal Governo USA, possa intraprendere iniziative legali contro i “pirati”. La Pirate Act («Protecting Intellectual Rights Against Theft and Expropriation») dopo la prima approvazione dovrà passare ora al Presidente George W. Bush per l’ultima firma.
In prima fila contro il provvedimento v’è la Electronic Frontier Foundation (EFF), la quale tramite il proprio sito web ufficiale attacca non solo i principi ma le stesse modalità di messa in atto del tutto: infatti la legge predispone un budget di 2 milioni di euro con i quali verranno finanziate le offensive del Dipartimento di Giustizia (alla pari di quanto finora eseguito privatamente dalla RIAA). «Soldi dei contribuenti» rimarca la EFF « e non un penny andrà agli artisti».
Va ricordato altresì come in ballo vi sia, sempre per firma del senatore Hatch, una ulteriore proposta di legge detta “Induce Act” e mirata a bloccare chiunque induca in tentazione: P2P, software per la masterizzazione ed altri obiettivi ptrebbero dunque essere colpiti in quanto strumenti di invito alla pirateria.
Il senatore Orrin Hatch è convinto che la Pirate Act sia il tramite migliore per raggiungere il prefissato scopo di sconfiggere la pirateria: «servono altre decine di migliaia di iniziative legali per creare un deterrente»: se la pirateria verrà sconfitta non è cosa certa, sicuramente il peer-to-peer dovrà però seriamente fare i conti con la nuova legge. Su tutto ciò aleggia l’ombra dei larghi elargimenti con cui l’industria dell’intrattenimento ha appoggiato l’avanzata politica dei due senatori: tocca ora a George W. Bush porre l’avallo alla legge ed ai ringraziamenti dei senatori ai propri benefattori.