Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per la Pubblica Amministrazione: l’emendamento ammazza-fax che era stato cassato alla Camera è stato invece approvato in Senato, riuscendo così laddove in precedenza non si era riusciti. Obiettivo raggiunto: il fax non sarà più lo strumento principe della Pubblica Amministrazione, lasciando così spazio a strumenti più nuovi, più efficienti, meno onerosi ed in linea con le esigenze digitali del giorno d’oggi.
L’emendamento era stato anticipato con una dichiarazione di intenti chiara: «Anche al Senato abbiamo deciso di combattere la “battaglia del fax”, anticipati dal collega Coppola alla Camera, presentando al “dl fare” un emendamento che chiede che la Pubblica amministrazione utilizzi l’invio esclusivamente telematico di documenti. Questo perché l’eccesso di burocrazia, insieme alle remore di un Paese che a volte sembra andare fiero del suo essere tecnologicamente un po’ nostalgico, può essere un vero e proprio tappo che blocca energie e risorse, limitando lo sviluppo. Ma nel mondo ultracompetitivo che viviamo, non è possibile aspettare una sanzione europea per cambiare alcune regole».
A distanza di 3 giorni il senatore Francesco Russo, in forze al Partito Democratico, può esultare per la battaglia vinta:
Abbiamo sconfitto il fax: l’emendamento ammazzafax ripresentato al Senato assieme alla collega De Monte (dopo che la Camera lo aveva bocciato) è stato, finalmente, approvato.
Per alcuni potrà sembrare una cosa di poco conto, una banalità. Ma credetemi, è una grande vittoria anche culturale: uno Stato efficiente, infatti, necessita di strumenti all’avanguardia. E d’ora in poi, in Italia, le comunicazioni all’interno della PA dovranno avvenire solo per via digitale
«Tanto più che le norme che prevedono questo passaggio esistono già, dal 2005. Argomenti come il ruolo salvifico del fax in caso di interruzione di internet o la inadeguata preparazione degli uffici ci paiono, francamente, un po’ limitanti»: un emendamento che sembra portare in dote un significato ancor più ampio di quanto non vada a determinare a livello normativo. Un solo emendamento, infatti, vale come un colpo di spugna per sedimenti culturali incredibilmente penalizzanti per la PA, obbligando il settore ad un salto di qualità e spostando il baricentro delle comunicazioni verso il canale online.
In un paese ove la promessa del “2.0” è stata per troppo tempo argomento da campagna elettorale e non da battaglia politica, un emendamento che spazza via il fax dalla PA è qualcosa di ben più importante di quanto non possa trasparire: viene tracciata una linea di demarcazione tra passato e futuro che, pur se tardiva, va benedetta ed esaltata per quel che finalmente scrive nel libro dell’evoluzione tecnologica del paese.