In questi anni le telecamere sono state messe quasi ovunque e, dove ancora non ci sono, molto probabilmente vi saranno presto. Mentre i motivi per l’installazione di queste telecamere sono vari, essi generalmente rientrano nell’ambito della safety e della security. Queste telecamere sono “occhi” complementari che lavorano 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana.
Il monitoraggio umano viene sostituito dalla Video Analisi. I recenti progressi nella DSP (elaborazione video) hanno consentito la migrazione dell’analisi delle immagini dai computer alle telecamere intelligenti, che possono autonomamente esaminare i filmati che registrano.
Inizialmente, la tecnologia dominante nella sicurezza e nella sorveglianza era quella basata su telecamere a segnale analogico (NTSC/PAL). Le persone sono osservate da uno o più monitor, ciascuno collegato a una singola telecamera, o condiviso tra più telecamere, alla ricerca che qualcosa accada.
Il passo successivo è stato quello di registrare il video con batterie di videoregistratori. Anche se questo permetteva di visionare le registrazioni off-line e rendeva possibile l’archiviazione, la tecnologia e la tipologia stessa dei nastri li rende poco attraenti. Grandi impianti necessitano camere interamente dedicate all’archiviazione delle videocassette. Mentre si può pensare ad un facile reperimento del video archiviato, la visione e la ricerca di determinate scene è poco pratico: trovare la giusta cassetta, metterla in un videoregistratore, quindi la ricerca della scena utilizzando il fast forward e il riavvolgimento.
Un progresso significativo è stato la sostituzione della videosorveglianza basata su nastro con il Digital Video Recorders (DVR). Nonostante siano ancora collegate a telecamere analogiche, essi avevano la capacità di memorizzare i dati video di CCTV come qualsiasi altra forma di dati digitali conservati su hard disk o nastri digitali. L’accessibilità a reti di storage ha permesso l’archiviazione, il recupero e la revisione delle registrazioni molto più facile.