Ogni tripletta composta da “telecamera/cavo/porta della scheda di acquisizione” è un sistema stand alone (la banda non è condivisa); vale a dire che quando viene aggiunta un’altra telecamera, il frame rate dello stream presente sulla prima interfaccia “scheda di acquisizione/PC” non viene influenzato dell’altra telecamera.
Poiché tutte le fasi di VA (Video Analisi) avvengono nel PC, il processore e le risorse di calcolo di quest’ultimo sono condivise. La VA può richiedere un lavoro di processore molto intensivo, e come risultante si ottiene il frame rate totale di tutte le telecamere che possono essere servite dal PC.
Quindi se più telecamere sono gestite dal PC è necessario provvedere a un upgrade del PC e, se è il caso, provvedere ad aggiornamento di tutta la rete, magari pensando anche a più elaboratori. Un PC è sovradimensionato se il frame rate attuale è inferiore al frame rate massimo totale.
Le telecamere analogiche sono intrinsecamente limitate ai formati supportati (NTSC/PAL), con risoluzioni che sono circa 0,4 megapixel, approssimativamente una VGA. Questo è un problema nel mondo di oggi: sensori CMOS che si avvicinano ai 10 megapixel sono facilmente reperibili. Sensori a risoluzione superiore rendono possibile una migliore qualità delle immagini, o un più ampio campo visivo. Queste capacità non sono facilmente ottenibili nel mondo delle telecamere analogiche.
Il costo delle telecamere analogiche è abbastanza abbordabile, ma poi ad esso deve essere aggiunto il costo di una scheda d’acquisizione e il cavo coassiale. Soprattutto se vengono considerati il cablaggio e l’installazione, la soluzione con telecamere analogiche non si può più dire economicamente efficiente e vantaggiosa.