Oggi ARM ha in mano il 10% circa del mercato mobile. Le aspettative sono però molto alte e con l’andare del tempo le ambizioni si fanno sempre più sostanziose. Se per l’anno venturo l’ipotesi concreta è quella di arrivare al 15% del mercato, entro il 2015 si punta già ben altro obiettivo: un device mobile su due sarà basato su ARM, il che è destinato a cambiare in modo probabilmente definitivo gli equilibri di mercato odierni.
ARM ha costruito il suo successo partendo dai telefonini ad arrivando ai tablet, sui quali oggi campeggia in qualità di componente per Apple iPad, Samsung Galaxy Tab e Motorola Xoom. La crescita esplosiva del settore è ciò che ha trainato la scommessa ARM verso il successo, ma il gruppo ha ancora un’arma al proprio arco, ed è quella che potrebbe restituire i risultati maggiori: l’ambizione Microsoft di sfondare nel mobile ha portato Steve Ballmer a rivelare come la prossima versione di Windows potrà girare anche su ARM, il che porta le due aziende sul medesimo binario.
Per alimentare le proprie ambizioni, ARM intende anche espandere i confini del proprio ambito portando i chip prodotti su auto e contesti domestici, al di fuori del computing tradizionale: la pervasività dei sistemi informatici sta ormai per passare ad un nuovo livello ed il gruppo ha le carte in regola per essere in prima fila in questa fase di transizione.
Al Computex di Taipei ARM si è presentata però soprattutto sbandierando il prossimo design Cortex A15, progetto che dovrà portare ad un aumento del 500% delle performance rispetto agli attuali processori per smartphone senza intaccare i consumi. Il grande salto sarà svelato al pubblico a fine 2011 per poi giungere sul mercato nel 2012. A quel punto inizierà la grande cavalcata che, spera il gruppo, porterà ARM al 50% del mercato entro un triennio. Intel permettendo.