ARM non ha paura di Intel

ARM non ha paura di Intel

La scorsa settimana Paul Otellini, CEO di Intel, ha annunciato che il primo smartphone con processore Atom arriverà sul mercato all’inizio del 2012. Si tratta dell’ennesimo tentativo del chipmaker californiano di attaccare il monopolio ARM in questo settore. L’azienda inglese ha prontamente risposto con parole che non lasciano spazio ad interpretazioni: Intel non è un nostro concorrente.

Durante un’intervista rilasciata a Computer World, James Bruce, responsabile marketing della divisione mobile di ARM, ha dichiarato:

Non è la prima volta che Intel annuncia l’ingresso nel mercato mobile, ma per adesso non siamo preoccupati dei loro piani. Non sono sorpreso, dato che parlano da molto tempo delle loro intenzioni, ma finora non ho ancora visto un loro dispositivo. Intel non è un nostro concorrente perché non hanno niente da vendere con processori Intel Atom.

James Bruce è quindi sicuro che il chipmaker di Santa Clara incontrerà molte difficoltà, nonostante la disponibilità di enormi risorse finanziarie. Attualmente ARM detiene una quota del 95% sul mercato dei processori per smartphone e tablet. Questa volta arriveranno realmente i terminali con SoC Atom, ma secondo Bruce il mercato mobile è molto più complicato di quello dei PC, in cui Intel ha dominato per diversi anni.

Non basta infatti realizzare un processore potente per avere successo, ma occorre fornire ai partner una soluzione completa su un singolo chip che includa anche la grafica, il video e i modem 3G/4G, mantenendo bassi i consumi e offrendo chip per smartphone da 70 a 500 dollari.

Bruce conclude dicendo che la competizione non sarà tra Intel e ARM, ma tra Intel e l’ecosistema ARM. Nel settore dei PC, sono le aziende che si adattano ai processori realizzati da Intel. ARM invece concede le sue tecnologie in licenza a diversi produttori (Apple, Qualcomm, Samsung, ecc.) che progettano chip ARM da integrare nei loro prodotti.

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