Dopo aver conquistato il mondo mobile, divenendo una delle scelte più gettonate su smartphone e tablet, ed aver iniziato a gustare l’ipotesi di uno sbarco nel mondo laptop, ecco che l’architettura di microprocessori ARM potrebbe compiere un ulteriore passo in avanti: secondo quanto riportato da Bloomberg, infatti, Hewlett Packard starebbe valutando l’idea di utilizzare tale soluzione anche in contesti server.
In base alle dichiarazioni di alcune fonti vicine alla società, dunque, HP starebbe collaborando con il gruppo texano Calxeda per la realizzazione di CPU ottimizzate per offrire il massimo in ambienti server, per sfidare da vicino il colosso Intel, il quale detiene circa il 90% del mercato in tale settore. Un settore che vede un continuo aumento dei costi di gestione, soprattutto per quanto concerne i consumi energetici, per i quali ARM potrebbe portare una ventata di aria fresca per mischiare le carte in tavola.
Tali processori sarebbero in grado infatti di contenere i costi e di offrire prestazioni equiparabili con quelle garantire dalle soluzioni attualmente in commercio per la realizzazione di infrastrutture server su ampia scala. L’architettura x86 potrebbe in questo modo trovare un nuovo rivale da sfidare sul campo, evidenziando ancora una volta l’egemonia di Intel nel settore dei microprocessori, il quale deve fare ogni giorno i conti con i vincoli imposti dalla fisica da un lato e dalla legge di Moore dall’altro.
Da parte dei portavoce dei gruppi coinvolti non è giunta alcuna dichiarazione ufficiale: ciò che è noto è che per il prossimo 1 novembre è stata organizzata una conferenza che avrà come argomento principale di discussione proprio l’evoluzione di ARM, nel corso della quale potrebbero essere svelate importanti novità o quanto meno esser forniti utili suggerimenti per comprendere meglio quali siano i binari che la società intende percorrere nei prossimi mesi.