Per quanto possa essere definita “intelligente” un’arma, l’aggettivo ben sintetizza l’innovazione introdotta dalla Armatix iP1, una delle prime smart gun a debuttare sul mercato. Purtroppo la rivoltella non è in grado di sparare solo quando realmente necessario, ma grazie alla tecnologia Smart System ne consente l’utilizzo esclusivamente al legittimo proprietario. Questo grazie alla comunicazione con una sorta di smartwatch indossato al polso.
Il funzionamento è presto spiegato: un chip RFID (Radio Frequency IDentification) rileva se l’orologio si trova a pochi centimetri di distanza, consentendo di togliere la sicura e fare fuoco. In caso contrario il LED posizionato nella parte posteriore passa dalla colorazione verde al rosso, indicando che la pistola è del tutto inoffensiva. Questo può risultare utile in diverse situazioni: in caso di furto, ad esempio, l’arma non può essere utilizzata, così come in uno scontro a fuoco, se anche dovesse finire nelle mani sbagliate non sarebbe in grado di espellere proiettili. L’altro lato della medaglia è rappresentato dal fatto che l’obbligo di indossare lo smartwatch prima di sparare può risultare un impedimento nelle situazioni di emergenza, dove anche pochi secondi possono fare la differenza.
Altre aziende, come ad esempio l’irlandese TriggerSmart, utilizzano lo stesso approccio ma con dispositivi indossabili diversi: un anello al posto dell’orologio. Altri stanno sperimentando l’implementazione di un sensore per la lettura delle impronti digitali all’altezza dell’impugnatura, proprio come quello presente su iPhone 5S (si spera con un’affidabilità migliore). Il prezzo di vendita della Armatix iP1 è fissato (per il modello standard) a 1.399 dollari, ai quali si devono aggiungere altri 399 dollari per il device da mettere al polso. La spesa complessiva è dunque di poco inferiore ai 1.800 dollari, pari a circa 1.300 euro stando al cambio attuale.