È stato arrestato dall’FBI il cracker che nei mesi passati ha messo sotto scacco lo star system statunitense, riuscendo a far propri materiali ed informazioni private di molti personaggi del cinema e della musica. Tra i nomi altisonanti coinvolti nella vicenda figurano Mila Kunis, Christina Aguilera e Scarlett Johansson, ma altre denunce sarebbero rimaste anonime, celate dietro le iniziali B.P., J.A., L.B., L.S., D.F. e B.G.
L’attività del cracker era nota ormai da tempo ed era a monte delle fughe di informazioni ed immagini che avevano funestato il mondo di Hollywood nel recente passato. Ben noto, in particolare, il caso relativo al furto delle immagini scattate dal cellulare di Scarlett Johansson: il suo profilo nudo è comparso online e si è presto diffuso sull’onda della denuncia che l’attrice aveva depositato contro anonimi.
Il cracker si chiama Christopher Chaney, ha 35 anni ed è residente a Jacksonville (Florida). Sul suo capo pendono ora accuse di vario tipo: accesso a computer protetti senza autorizzazione; danneggiamento di computer protetti, senza autorizzazione; intercattazioni; furto di identità aggravato. Il responsabile rischia ora sanzioni pecuniarie e fino a 121 anni di carcere: la sua posizione sarà presto discussa in tribunale non appena saranno concluse le indagini.
L’attività di Chaney è iniziata nel novembre del 2010 ed è stata interrotta nel mese di febbraio dell’anno corrente. Il cracker è riuscito ad entrare in contatto con le vittime ed a impossessarsi dei loro account di posta, agendo quindi in modo da creare redirect da cui ricevere tutta la posta privata delle vittime. Chaney aveva così accesso a molto materiale di sicuro interesse, parte del quale è stato proposto a blog attivi nel mondo del gossip.
Le autorità hanno colto la situazione per ricordare all’utenza USA quanto sia semplice perdere il controllo delle proprie informazioni e della propria privacy: semplici accorgimenti possono tutelare l’identità e la vita privata di una persona, ma è quest’ultima a dover agire proattivamente per evitare l’indiscreta invadenza di eventuali malintenzionati.