L’Acer Aspire One D250 non sarà, a quanto pare, soltanto il primo netbook che installerà Windows 7. Questo nuovo modello del costruttore di Taiwan avrà infatti il pregio di ottenere un altro simbolico primato: ovvero quello di essere il primo modello della sua categoria ad avere preinstallato Android.
Sull’Aspire One D250 conviveranno infatti entrambi i sistemi operativi in dual-boot, il netbook di Acer darà infatti la possibilità all’utente di scegliere quale dei due sistemi usare alternativamente e sarà, come detto, il primo prodotto al mondo ad offrire questi due software.
Con il nuovo Aspire, un modello equipaggiato con un display da 10,1 pollici con risoluzione di 1.280 x 720 pixel, un processore Intel Atom N280 funzionante ad una frequenza di 1,66 GHz e un disco fisso da 160 GB, Acer porta quindi per prima Android, il sistema operativo open source di Google destinato finora soltanto al mercato dei device per la telefonia mobile, anche sul mercato dei PC, dei netbook per la precisione.
Le prestazioni sembrano molto interessanti, secondo chi ha avuto modo di provare il netbook con Android caricato l’avvio è rapidissimo, così come ci si trova in pochi secondi già operativi e pronti a navigare in Internet, con un’interfaccia del tutto simile a quella semplice e leggerissima già conosciuta sugli apparecchi mobili che integrano Android.
I vantaggi quindi sembrano esserci tutti, anche dal punto di vista commerciale, stando a quanto detto da Gianfranco Lanci, l’uomo alla guida di Acer:
La mobilità è la chiave del mercato. Gli utenti chiedono non solo connettività ovunque, ma anche velocità delle operazioni e accesso ad Internet semplice e immediato. Non solo: è decisivo offrire la stessa esperienza su dispositivi diversi. E quindi dare a chi compra cellulari e computer portatili la massima sincronizzazione dei dati, siano essi documenti, foto, email e quant’altro. Questo è il vero concetto di mobilità. Del resto la conferma che è questa la strada da seguire sta nei numeri: l’andamento del mercato dei dispositivi mobili (compresi i netbook) compensa le perdite che fanno registrare i computer da casa.
L’obiettivo è quello di offrire lo stesso ambiente di lavoro in diversi ambienti hardware a quanto sembra. certo questo semplificherà non poco le cose per tutti coloro che sono abituati a lavorare o a svolgere le proprie attività quotidiane usando ora uno ora l’altro device.
Sarà questa la strada giusta? Sarà interessante vedere come risponderà il mercato.