Con il cambio del sistema operativo sono in molti a ipotizzare un cambio del proprio computer. E’ una sorta di alchimia tra necessità e istinto: se il sistema operativo è nuovo e migliore richiederà anche risorse maggiorate e performance superiori, dunque (se l’età del sistema contribuisce a rinforzare questa sensazione) un cambio globale dell’hardware diventa una spesa semi-automaticamente messa in bilancio. Il momento proficuo sembra ora in rapido avvicinamento e la massa di persone interessate potrebbe non essere piccola. L’occasione è quella dell’arrivo di Windows Vista: ipotizzato a Dicembre, sussurrato per Novembre, in ogni caso a fine anno il nuovo «rivoluzionario» sistema operativo sarà finalmente sugli scaffali e gli utenti Windows dovranno operare la prima importante scelta: passare a Vista oppure no?
Le alternative sono rimanere a Windows 2000, rimanere a Windows XP oppure migrare ad una piattaforma diversa quale Mac OS X o Linux. Nonostante il buon momento di entrambe le possibilità, una schiacciante percentuale di utenti rimarrà fedele a Microsoft e, quantomeno poco alla volta, gran parte di tale massa di utenti partorirà la scelta di passare a Vista con le sue promesse di performance e tutto il fascino del nuovo che porta in sé. Un ultimo determinante quesito sorgerà a questo punto spontaneo: cambiare il proprio parco macchine? Sarà necessario? Cambiare subito o attendere l’ufficializzazione di Vista? Cambiare già a fine anno o attendere che l’abbuffata natalizia lasci spazio alle offerte del 2007? Abbiamo tentato di dare una risposta a questi quesiti (nonché a quelli di quanti sono costretti a cambiare immediatamente la propria vetusta dotazione hardware) con l’aiuto dell’autorevole opinione di Paolo Corsini, fondatore e direttore di HardwareUpgrade.it.
Il consiglio che ne esce è quello di non lasciarsi prendere dal momento e di operare scelte ragionate: «un PC di ultima generazione anche non particolarmente potente, con un quantitativo di memoria di 512 Mbytes, un hard disk sufficientemente capiente e veloce e una scheda video dedicata dovrebbero essere sufficienti per garantire una buona esperienza complessiva con Vista. Come sempre accade con questi sistemi operativi, tuttavia, più potenza elaborativa è disponibile nel sistema, migliori saranno le prestazioni. Sarà oltremodo interessante capire quali differenze prestazionali vi saranno tra le versioni a 32bit e quelle a 64bit di Vista; queste ultime sono utilizzabili con i processori AMD Athlon 64, oltre che con quelli Intel della famiglia Pentium dotati di supporto alla tecnologia EM64T, ed è presumibile che il supporto a 64bit in termini di applicazioni scritte in modo nativo non potrà che essere migliore che quanto visto con Windows XP, a seguito del lancio delle prime cpu desktop con supporto ai 64bit». L’unica attenzione specifica da porre è dunque a livello di grafica: «un collo di bottiglia potrebbe essere rappresentato dall’interfaccia video, qualora questa non sia in grado di gestire pienamente le funzionalità Aeroglass per il desktop 3D; è un’eventualità che può essere scongiurata verificando che il proprio PC sia dotato di scheda video dedicata, anche solo di fascia entry level, pur se alcuni chip video integrati nelle schede madri della più recente generazione riescono a supportar agevolmente queste funzionalità».
Il quadro, per quanto le indicazioni Microsoft rimangano nebulose, sembra chiaro: un normale pc è sostanzialmente in grado di far girare Vista ma solo con una macchina più performante sarà possibile giovare al meglio delle novità introdotte dal nuovo sistema operativo. A partire da un processore di ultima generazione fino alla RAM (512 Mb minima, 1Gb consigliata, qualcosa di più per chi vuole ottenere il massimo), il computer per Vista sarà tendenzialmente più potente confermando quanto già successo in passato: «che l’arrivo di Vista possa spingere verso l’acquisto di nuove soluzioni PC, sia nella forma di un upgrade di componenti del proprio sistema che dell’acquisto di un PC nuovo, è sicuramente la speranza di tutte le aziende che producono componenti e computer. Del resto, storicamente il lancio di una nuova generazione di sistema operativo Microsoft ha visto un boom delle vendite, in quanto si parte dalla percezione che un nuovo O.S. richieda necessariamente hardware più potente. Del resto sembra proprio che ogni nuova generazione di O.S. Microsoft sia pensata nell’ottica di richiedere configurazioni hardware sempre più potenti per poter essere utilizzata al meglio».
Microsoft continua a far melina rinunciando ad offrire maggiori informazioni su Vista e sui suoi requisiti, ed è così che sono i rumor a farla da padrona. Nel contempo Samsung offre, a colpi di numeri, un punto di vista decisamente interessante: a cambiare pc sarà solo una piccola parte dell’utenza potenzialmente interessata. Le parole sono di Don Barnetson, direttore associato Samsung Semiconductor, il quale introduce a Reuters la posizione della propria azienda nei confronti dei 37 milioni di pc venduti negli ultimi 3 anni: «circa il 10% di quei 37 milioni rappresentano potenziali candidati all’upgrade. Compreranno in media hardware per 100 dollari, dunque c’è (un’opportunità) di circa 370 milioni di dollari per componenti di upgrade negli Usa […] Per 250 dollari puoi conservare il tuo pc e aggiornarlo con Vista oppure ne puoi comprare uno nuovo per 1.000 dollari. Samsung punta dunque più sull’upgrade che non sul cambio del pc: a conti fatti avventurarsi su Vista, Office 2007 e nuovo hardware imporrebbe investimenti eccessivamente importanti e il più dell’utenza potrebbe essere costretta ad una scelta quanto più ponderata possibile. Tale opportunità potrebbe essere stata presa in considerazione dalla stessa Microsoft in quanto proprio una feature di Vista sembra sospingere l’utenza in questa direzione: il “Performance Center” comparso nella Build 5270 scandaglia il sistema e permette di capire quale sia l’elemento debole nell’esecuzione dei processi in corso, incoraggiandone conseguentemente l’upgrade.
Per quanti debbano o intendano cambiare pc e vogliono operare tale scelta in prospettiva Windows Vista, l’attesa non dovrebbe più essere eccessivamente lunga: «forniremo informazioni utili molto molto presto», parola di Microsoft. Non resta che attendere e nel contempo tanto l’open source quanto il mondo Mac potranno giocarsi le ultime chance per convincere gli indecisi ad un cambio radicale di orizzonte.