Nel 1984, da un’idea di “Tom Palecki”, viene realizzata Atari Touch Tablet, ovvero la prima tavoletta grafica per Atari, corredata dal software Atari Artist e da un manuale di 21 pagine.
Nonostante la sua semplicità, Atari Artist si dimostra un programma piuttosto versatile per l’epoca in cui è concepito e può essere utilizzato sia dai principianti sia per tracciare disegni complessi e scene realistiche.
La stessa tavoletta grafica è decisamente interessante, sia per quanto riguarda l’aspetto hardware che sotto il profilo del design: dalle forme eleganti, e rivestita di un foglio di plastica trasparente per proteggerla dal contatto diretto con la penna, presenta due pulsanti attraverso i quali è possibile gestire le diverse funzioni ed è comodamente collegabile ad una ordinaria porta joystick.
Altrettanta considerazione merita il software allegato al pacchetto completo. Fra le caratteristiche principali di Atari Artist, sono da citare l’alta risoluzione grafica, la possibilità di selezionare fino a 9 pennelli diversi e la presenza di 15 differenti funzioni.
Sfruttando le opzioni a disposizione diventa possibile tracciare disegni a mano libera (o, per essere più precisi, tramite lo stile), realizzare in modo automatico cerchi, rettangoli e linee rette, utilizzare lo strumento “Fill” per riempire qualsiasi forma chiusa con una vasta gamma di colori, modificare le tinte già selezionate, ingrandire un’immagine per lavorare con più precisione sui dettagli e, naturalmente, salvare i propri progetti.
Atari Artist dispone, inoltre, di una tavolozza dotata di ben 128 tinte, sebbene solo quattro di esse possono essere visualizzate sullo schermo contemporaneamente.
Quest’ultimo punto potrebbe apparire come una bizzarra limitazione, dal momento che i computer Atari sono in grado di gestire fino a 256 colori.
Ma la spiegazione è piuttosto semplice: Atari ha scelto il compromesso di rendere il software compatibile con tutti i propri computer, anche quelli precedenti al 1982 e dotati del più modesto chip grafico “CTIA”.