Gli artisti statunitensi delle piattaforme di streaming riceveranno compensi più alti, con tempistiche di pagamento maggiormente ridotte. È questo l’accordo che SAG-AFTRA e la Alliance of Motion Picture and Television Producers hanno raggiunto negli Stati Uniti e che potrebbe coinvolgere piattaforme come Netflix, Huli, Amazon Prime Video e molte altre ancora. Un tentativo che potrebbe estendersi nei prossimi tre anni e, così come sottolinea Engadget, forse responsabile di costi più alti di produzione per le piattaforme online.
Secondo quanto riferisce la testata statunitense, l’accordo prevede che gli artisti vengano compensati entro 90 giorni dalla prima disponibilità al pubblico dell’opera, contro l’anno precedentemente stabilito. Ancora, sono previsti incrementi per i compensi residui, nonché l’introduzione di un nuovo riconoscimento economico per la trasmissione estera dei contenuti. Engadget stima che uno show distribuito a livello mondiale potrebbe assicurare entrate anche del 300% più alte agli artisti, nei primi due anni di disponibilità.
Al momento, non è possibile stabilire se quanto deciso influirà direttamente sulla produzione degli show per le maggiori piattaforme di streaming, anche se è possibile ipotizzare dei costi più alti per ogni singolo episodio. È prematuro, tuttavia, prevedere eventuali rincari sugli abbonamenti, nonché le strategie che i vari colossi dell’intrattenimento decideranno di perseguire per riequilibrare gli investimenti.
Engadget, però, sottolinea come l’accordo potrebbe portare nuova linfa vitale per gli attori emergenti, molti dei quali faticano a ottenere parti importanti nonostante il loro talento. Con costi di produzione più elevati, infatti, le piattaforme potrebbero decidere di ridurre il numero delle star dai cachet eccezionali, per puntare invece su nuove proposte.
Come facile intuire, la novità riguarderà unicamente artisti e produzioni esclusivamente statunitensi, mentre negli altri Paesi dove i colossi dello streaming operano rimangono in essere le varie normative locali sulla compensazione di attori e artisti. Non resta che attendere, di conseguenza, un eventuale commento dalle stesse piattaforme.