Viaggiare dalla superficie della Terra ad una struttura posizionata a 35.790 Km di distanza senza l’ausilio di razzi a propulsione sarà possibile, già nei prossimi decenni. È quanto ipotizzato dai ricercatori dell’International Academy of Astronautics, che tornano a parlare del progetto relativo all’ascensore spaziale. L’altezza non è scelta in modo casuale: è la quota a cui corrisponde l’orbita geostazionaria, ovvero l’orbita in cui il periodo di rivoluzione di un satellite coincide con quello di rotazione del nostro pianeta.
Un’ipotesi formulata più volte in passato, anche dal Google X Lab di Astro Teller. L’ostacolo più grande per la realizzazione di un’opera simile non è costituito dalla difficoltà nel reperire i fondi: sia realtà private che istituzioni potrebbero infatti beneficiare dell’entrata in funzione del sistema. La difficoltà principale è di natura prettamente tecnica: ad oggi non è disponibile un materiale tanto resistente da poter costituire il cavo necessario per collegare le due estremità della struttura. Il rapporto tra la lunghezza e il diametro è il vero nocciolo della questione. Nemmeno i nanotubi in carbonio e gli ultimi ritrovati dell’ingegneria garantiscono una resistenza sufficiente alle sollecitazioni. Le ricerche più avanzate sul tema hanno portato alla creazione di cavi che si possono estendere per poco più di 100 Km, dunque il lavoro da svolgere è ancora lungo.
Ma a cosa servirebbe un ascensore spaziale? Innanzitutto ad abbattere i costi oggi necessari per portare il materiale ad una tale altezza, stimato in circa 20.000 dollari per ogni Kg. Con un sistema come quello immaginato dagli ingegneri dell’IAA la spesa si ridurrebbe a soli 500 dollari. Inoltre, l’esplorazione dello spazio ne beneficerebbe: la partenza delle missioni non dovrebbe più essere vincolata all’obbligo di vincere la forza di gravità per uscire dall’atmosfera terrestre, dunque verrebbe meno la necessità di equipaggiare gli shuttle con tonnellate di carburante.
Un’ascesa dalla superficie della Terra alla stazione posizionata all’altro capo dell’ascensore potrebbe inizialmente richiedere sette giorni. Per quanto riguarda il movimento, nella prima parte del viaggio la spinta sarà fornita da laser o dall’impiego di altre fonti di energia, mentre una volta superati i 40 Km di quota la struttura potrà essere alimentata sfruttando i raggi del sole non più filtrati dall’atmosfera.