C’erano una volta un maggiordomo ed una promessa: il maggiordomo si chiamava “Jeeves” e la sua promessa era di riuscire a rispondere a qualunque necessità che gli fosse stata posta innanzi. Nel tempo, poi, Jeeves è invecchiato e la nuova proprietà ha pensato bene che fosse venuto il momento di passare ad una nuova filosofia per la ricerca. Finì così l’era di Ask Jeeves ed iniziò l’era di Ask.com. Ma a distanza di tempo la nostalgia del passato sembra avere la meglio e l’ipotesi per cui la cessione possa essere dietro l’angolo non scompare nemmeno di fronte a continui dinieghi da parte della proprietà.
Ask.com ha annunciato in queste ore un nuovo, ennesimo, rilancio della propria attività. Il motore di ricerca non sembra infatti in grado di scalfire la posizione dei tre motori principali (Google, Bing, Yahoo) e la quarta piazza è una sorta di scelta rassegnata di fronte a tre colossi con le radici ben salde. Quel che Ask può fare, però, è puntare forte sul proprio cavallo di battaglia nella speranza che altri colossi falliscano nel tentativo di imporsi. L’impresa può essere disperata, ma la scelta è saggia. Ecco così che Ask.com torna alle origini facendo leva sul social e ripresentandosi agli utenti come il riferimento che intende offrire risposte mirate, precise, funzionali, utili. Come un buon maggiordomo dovrebbe fare.
A cambiare è la grafica con nuovi colori ed una piccola rivisitazione strutturale che però non farà la differenza. Viene rinforzato, inoltre, il servizio Q&A che consente agli utenti di formulare domande e fornire risposte: Ask.com si pone al centro, organizzando l’incontro tra le parti e cercando così di massimizzare i risultati per quegli 87 milioni di utenti che ad oggi gravitano sulle pagine Ask.com. Doug Leeds, a capo della divisione USA di Ask.com, ha spiegato che il motore intende andare oltre le SERP costituite da risultati e pescare a fondo nelle interazioni sociali (cosa, però, promessa già nel 2008) per fare in modo che il sito possa divenire un marketplace di informazioni nel quale c’è chi chiede e c’è chi offre a beneficio di un reciproco scambio di interesse collettivo. Rispetto al passato Ask sbandiera tecnologia proprietaria, indice di maggiori dimensioni e la forza dell’elemento umano a capo della comprensione delle domande e dietro la formulazione delle risposte.
Ask.com, che ai tempi di AskJeeves anticipava in qualche modo l’attuale trend, rientra in un ambito che ad oggi è però affollato di numerose iniziative: Yahoo Answer è ormai un colosso, Google ha acquisito Aardvark per non mollare la presa, Facebook sembra avere serie intenzioni sul campo e Quora si presenta come il piccolo rampollo pieno di ambizioni. Il rilancio, l’ennesimo rilancio, sarà pertanto operazione complessa e coraggiosa, necessaria però per non rimanere definitivamente intrappolata tra i grandi nomi che stanno colonizzando ogni sfaccettatura della ricerca online.